Esplode il caso delle relazioni sindacali tra la Funzione Pubblica CGIL e il Comune di Mottola.
Dopo la reiterata richiesta di confronto per discutere di contrattazione collettiva integrata, di salario accessorio, di documento per la valutazione del rischio, di buoni pasto e addirittura di protocolli di sicurezza in pieno Covid, pochi giorni fa è arrivata la dura reprimenda del sindacato territoriale che definisce “imbarazzante” l’atteggiamento dell’ente.
A firmare la missiva inviata lo scorso 17 marzo al sindaco del Comune di Mottola, ma anche al presidente della delegazione trattante e al Segretario Generale dello stesso comune è la segretaria della FP CGIL di Taranto, Tiziana Ronsisvalle che spiega nel dettaglio quello che è accaduto.
Sollecitiamo questa amministrazione ad un confronto da parecchi mesi, ma l’atteggiamento che ne riceviamo in cambio è di totale disinteresse – dice – come se parlare con i sindacati del benessere o dei diritti dei lavoratori fosse soltanto un fastidio da allontanare il più possibile dai doveri di un ente civico.
A pensare che alla sua elezione il sindaco di Mottola, Giampiero Barulli, aveva posto tra i punti cardine del suo programma proprio la macchina amministrativa del Comune.
Al punto 2 del sindaco 5Stelle si leggeva infatti: “E’ fondamentale mettere tutti nelle condizioni di lavorare nel migliore modo possibile per poter ambire al raggiungimento di standard elevati di efficienza ed efficacia, affinché si diano ai cittadini le risposte nel miglior modo e nel minor tempo possibili”.
Una bella dichiarazione d’intenti che non ha trovato concretezza nella pratica amministrativa di questo ente – spiega ancora la Ronsisvalle – perché i diritti di quei lavoratori sono strettamente connessi alla qualità del servizio che un Comune eroga ai suoi cittadini.
Particolarmente grave per la Funzione Pubblica CGIL è poi la questione che riguarda il documento di valutazione dei rischi sui luoghi di lavoro.
Vi è un vuoto colpevole su questo aspetto e se non potremo tornare a discuterne come previsto nell’ambito del sistema delle relazioni sindacali – termina Tiziana Ronsisvalle – saremo costretti a interessare lo Spesal.