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Ancora un’aggressione per autista AMAT

L’aggressione di ieri (11 ottobre – ndr) ai danni di un autista AMAT, ferito dalla rottura della porta/cabina e nel difendersi dai fendenti di una lama, rappresenta un fatto gravissimo.
Le OOSS Territoriali dei Trasporti esprimono sostegno e solidarietà all’autista che ieri, mentre stava svolgendo regolarmente il proprio turno di lavoro sulla linea 28 percorrendo via C. Battisti, è stato aggredito brutalmente da un giovane che ha tentato perfino di accoltellare il malcapitato autista.
Chiederemo, per l’ennesima volta, urgentemente al prefetto di Taranto di convocare una riunione insieme ai vertici delle forze dell’ordine, all’ azienda AMAT ed alla proprietà Comune di Taranto per fare il punto sulla sicurezza del TPL al fine di individuare congiuntamente e mettere in campo tutti gli accorgimenti possibili per rendere sicuro il lavoro degli autisti e del personale di bordo.
I lavoratori non possono essere lasciati ancora soli ma è necessario oltre all’installazione di telecamere e cabine di guida realmente protettive dell’incolumità degli autisti, provvedendo anche in alcuni casi ad una maggiore presenza di personale addetto alla controlleria e delle forze dell’ordine ai capolinea e lungo i percorsi più “caldi”.
Ormai gli episodi di violenza e di aggressione verbale e fisica non sono più sporadici bensì quotidiani, creando scompiglio e panico tra gli utenti che spesso e come accaduto anche ieri fanno ricorso alle cure del 118 a causa dello shock che tali violenti accadimenti inevitabilmente suscitano.
Risulta quindi necessario ed improcrastinabile rivedere il sistema di sicurezza a bordo degli autobus, adottando anche misure straordinarie su alcune linee e fermate per arginare il fenomeno e proteggere fruitori e fornitori del servizio di trasporto pubblico.
Risulta indispensabile salvaguardare questi lavoratori e queste lavoratrici che in condizioni di lavoro rese ancor più difficile per la perdurante pandemia e con il pericolo di inaspettate aggressioni perché non è possono più quotidianamente andare a lavorare con la paura che non si possa tornare a casa dai propri familiari.

(la nota è firmata dai segretari generali di categoria di CGIL, CISL, UIL, CISAL e UGL)

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