Sembra farsi strada la proposta avanzata ormai alcune settimane fa dalla Funzione Pubblica CGIL che aveva chiesto alle istituzioni competenti la realizzazione di un polo educativo 0-6 all’interno del futuro Ospedale San Cataldo.
Nei giorni scorsi, infatti, si è svolta una riunione con il direttore generale dell’ASL di Taranto, Gregorio Colacicco che ha avuto come tema del confronto le misure di conciliazione dei tempi di vita-lavoro da parte degli operatori sanitari e dell’indotto.
Un polo educativo per quella fascia di età sarebbe importante per una serie di ragioni – precisa la Funzione Pubblica – per la capacità di venire incontro alla forza lavoro, specie quella femminile, che dovrà animare il nuovo ospedale, ma anche per fornire occasioni educative ai bambini in lungo degenza costretti a lunghe cure sanitarie.
Si tratta di un polo di eccellenza e come tale va trattato – prosegue la Funzione Pubblica CGIL, che ha colto con piacere anche la disponibilità del direttore generale della ASL di Taranto di convocare al più presto un tavolo trilaterale e di fondare i principi della misura conciliativa tempi vita lavoro già approvata nel piano delle azioni positive 2022, nella pubblicità del servizio.
Al progetto, infatti, dovrebbe dare il suo fondamentale contributo il Comune di Taranto, a cui la parte dell’intercettazione dei fondi (€2.5 miliardi) per la costruzione, ristrutturazione e messa in sicurezza delle strutture destinate ai servizi educativi è delegata.
Da questo punto di vista al progetto potrebbero arrivare in soccorso i fondi da assegnare a Taranto nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Cogliamo con grande interesse l’apertura a questa ipotesi da parte del dott. Colacicco – spiega Tiziana Ronsisvalle della FP CGIL di Taranto – e auspichiamo che al più presto si possa venire alla definizione di un protocollo trilaterale con l’ASL e il Comune di Taranto, anche alla presenza del Commissario governativo Cardellicchio, e che tenga in considerazione la graduatoria degli educatori professionali riveniente dal bando dell’ente civico, da cui attingere per garantire così una gestione totalmente pubblica del servizio.