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Ausiliari della sosta. “Il Comune non faccia cassa scaricando responsabilità su anello più debole”

Gli ausiliari della sosta non sono tra le priorità dell’azienda, prova ne sono le numerose richieste di incontro evase con mere risposte epistolari, e la continua e reiterata azione che ha portato a rimandare la questione senza mai aver ritenuto opportuno l’istituzione di un tavolo specifico e monotematico tra azienda AMAT e rappresentanze sindacali.

La segretaria della FILT CGIL di Taranto, Maria Teresa De Benedictis, riprende un tema forte che la stessa categoria della CGIL, aveva mosso al momento della presentazione dei piani industriali della società che si occupa di trasporti in città.

E’ singolare che il caso riemerga oggi e che nel botta e risposta tra una sigla sindacale e la presidenza dell’AMAT non si tenga conto del fatto che il problema si risolve solo affrontandolo – dice la De Benedictis.

Nel frattempo le criticità restano le stesse.

I lavoratori che si occupano della sosta continuano ad essere trattati come profili ibridi, stretti tra la legge, le competenze dichiarate nel loro contratto, e le mansioni che invece sarebbero richieste (come ad esempio le multe in prossimità delle striscie blu – ndr) dall’azienda – continua la segretaria della FILT – Gli ausiliari della sosta continuano ad essere “costretti” a comminare multe anche lì dove le loro competenze obbligherebbero i vigili urbani a farlo – specifica Maria Teresa De Benedictis. Tutto senza nessun tipo di confronto sindacale vero, come se la risposta ad una lettera o i buoni proponimenti espressi attraverso i media bastassero per dichiarare espletato un percorso che invece si dovrebbe svolgere seriamente attorno ad un tavolo e ripristinando corrette relazioni sindacali.

Ma l’occasione dei prossimi incontri potrebbe essere il primo punto di partenza.

Leggiamo dalla stampa che il tema potrebbe essere affrontato in quella sede – dichiara ancora l’esponente della FILT – prenderemo per buono anche questo buon auspicio e rinunceremo a far notare che invece nella convocazione di quella riunione e nel relativo ordine del giorno non vi sia alcun riferimento agli ausiliari della sosta. Ma andiamo oltre e proviamo ad essere costruttivi. Per farlo abbiamo bisogno di segnali netti e incontrovertibili.

Abbiamo chiesto chiarimenti. Chiediamo formazione e informazione e chiediamo soprattutto la partecipazione ai processi decisionali anche di questi lavoratori che per noi continuano a non essere di serie B – dice la FILT CGIL – anche al fine di lasciarli soli di fronte alla necessità del Comune di fare cassa proprio sulla pelle dell’anello più debole della catena. Per questa ragione abbiamo già dato mandato ai nostri avvocati affinché si faccia luce sulla legittimità degli atti posti in essere dall’AMAT nei confronti di questi lavoratori.

Per la CGIL i segnali dovranno arrivare già dai prossimi incontri.

In caso contrario – spiega la segretaria della FILT – non escludiamo forme di protesta più evidenti, fino all’astensione collettiva dal lavoro.

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