In Italia la percentuale dei NEET (Not in Education, Employment or Training), cioè giovani che non lavorano e non studiano, è del 23,1% (nei Paesi Bassi il 5,5%). Nel Sud Italia la percentuale è del 39%. Sono ragazzi e ragazze che hanno abbandonato la scuola e hanno anche smesso di cercare un lavoro.
Sono i potenziali nuovi poveri e nuovi esclusi delle nostre comunità. Per questa ragione la CGIL di Taranto partecipa con convinzione ad un progetto, capofila la CGIL di Lecce, che si chiama BACK IN TOWN: letteralmente Ritorno in Città.
L’idea è quella di favorire nuova occupazione promuovendo ai tavoli istituzionali politiche giovanili atte a creare lavoro dignitoso proprio per disoccupati e neet e combattere così non solo l’arretramento economico e sociale, ma anche la desertificazione dei nostri comuni.
In questi giorni la CGIL di Taranto, con il segretario generale Giovanni D’Arcangelo partecipa nella sede del CCOO (uno dei sindacati più rappresentativi della regione della Catalogna in Spagna – ndr), ai lavori del team di lavoro europeo.
Il progetto, infatti, si sviluppa in collaborazione con i sindacati di Spagna, Slovenia, Grecia e Polonia, coordinati dai ricercatori del Politecnico di Milano e dell’Università Autonoma di Barcellona.
A Taranto la mappatura delle “buone pratiche” è già iniziata e scopriamo con immenso piacere che dalle campagne dell’entroterra, o tra i vicoli del centro storico di Taranto, si stanno sviluppando progetti di lavoro che hanno come protagonisti proprio giovani tarantini.