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Caos nel trasporto urbano e extra urbano di Taranto

Apprendiamo dalla stampa che oggi il nuovo cda dell’AMAT si dovrebbe riunire. Sempre dai giornali apprendiamo di indiscrezioni riferite ai nomi del nuovo presidente del consiglio di amministrazione e sempre da lì veniamo a conoscenza della condizione di stallo che ancora pervade i corridoi del CTP, il Consorzio dei Trasporti Pubblici che continua a non pagare gli stipendi ai suoi dipendenti: unica informazione questa che purtroppo conosciamo bene e che gestiamo tra la rabbia e la delusione di tutti i lavoratori. Crediamo che sia arrivato il tempo, per la politica nostrana, (Comune e Provincia), di provare un po’ di vergogna e tornare a colloquiare con i sindacati, evocati solo quando si tratta di strumentalizzare epurazioni da fuoco amico.

Così Gaetano Raguseo, segretario della FILT CGIL di Taranto, che interviene in queste ore sull’empasse che riguarda le due società di trasporto a controllo pubblico.

Per quanto riguarda l’AMAT oltre le caselle nel cda da riempire, ricordiamo all’amministrazione comunale che abbiamo una vertenza in atto che dura da circa 3 anni (da ottobre del 2016 – ndr) e che proprio oggi 5 giugno l’ex presidente Cavaliere aveva finalmente convocato il tavolo per discutere di Piano industriale, sicurezza, mezzi e standard qualitativi – dice Raguseo – Anche questa volta l’occasione è andata persa e speriamo, pertanto, possa riproporsi in tempi brevi, visto che proprio con il socio unico dell’AMAT (Comune di Taranto), vi è una richiesta di incontro che mai è stata esaudita.

Il CTP brancola nel buio – termina il segretario della FILT CGIL – e a rischio non vi è solo la qualità della vita dei suoi dipendenti, ma anche il servizio universale che quel Consorzio assicura ogni giorno a famiglie, lavoratori, studenti e pendolari. Ricordiamo che il Piano di Bacino che indica le tratte utili per l’esercizio del servizio degli anni a venire, è una competenza della Provincia di Taranto. Il tempo stringe e la pazienza di lavoratori e utenti sta per terminare.

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