Emergenza casa. L’Avvocatura del Comune di Taranto boccia lo sconto sulla vendita

Ricordate la vicenda dei 200 alloggi del Comune di Taranto soggetti a cartolarizzazione per cui gli inquilini avevano già ricevuto avviso o lettera di sfratto (guarda il video della protesta del 4 ottobre 2019) ? Oggi il SUNIA torna nuovamente sul caso che riguarda appartamenti di proprietà comunale tra le vie Napoli, Cesare Battisti, Petrarca e Pio XII a Taranto e i 23 alloggi in territorio extracomunale in via Carducci a San Giorgio Ionico.

Proprio per questi ultimi si era già avviata una procedura di vendita che il sindacato inquilini della CGIL aveva contestato alla CARIM, società subentrata all’ente comunale nella proprietà degli immobili.

Si andava alla vendita ma i prezzi delle abitazioni acquistate con tutti i requisiti dell’allora Legge 460 del 1984, non potevano essere quelli del mercato “residenziale”, secondo il SUNIA, bensi quelli di case “popolari” su cui ad esempio non si era mai fatto nessun intervento di manutenzione.

Avevamo pertanto raggiunto un accordo con il Comune di Taranto affinché la possibile vendita degli alloggi agli attuali inquilini si sarebbe potuta eseguire solo sulla base del reale valore degli stessi attualizzato alla condizione in cui erano – afferma il segretario generale del SUNIA Taranto, Luigi Lamusta.

Così a settembre scorso fu proprio una delibera comunale ad avvalorare questa tesi, conducendo addirittura ad uno sconto di circa il 60% sul valore stimato dai consulenti CARIM.

Le 23 famiglie impugnarono dunque lo sfratto in attesa di poter acquistare gli immobili in cui vivono da anni, puntando tutto su questo adeguamento dei prezzi – dichiara ancora Lamusta.

Ma è l’Avvocatura del Comune a bloccare tutto e a fornire un parere difforme rispetto agli intendimenti comunali.

Siamo venuti a conoscenza del parere contrario allo sconto rispetto a quanto già definito dalla Convenzione tra Comune di Taranto e Carim solo una settimana fa – sottolinea il rappresentante del SUNIA di Taranto – e ora il tempo rischia di far precipitare gli eventi.

Tutto accade, infatti, mentre il prossimo 27 gennaio le 23 famiglie abitanti negli alloggi di San Giorgio dovranno presentarsi davanti al Tribunale di Taranto che dovrà giudicare l’impugnativa di sfratto.

Nel frattempo CGIL e SUNIA hanno inviato una richiesta di confronto urgente sulle tematiche che riguardano le 23 famiglie degli alloggi di San Giorgio e lo schema generale delle cartolarizzazioni, al Prefetto e al Commissario del Comune di Taranto.

Precedente Statte. Allarme della FP CGIL su sezioni “primavera”