Immigrazione: l’appello del Segretario Generale della CGIL di Taranto, Paolo Peluso

A breve saranno 71 anni dalla approvazione da parte dell’Assemblea Costituente della nostra Costituzione. Il conflitto bellico e la dittatura ci avevano messo di fronte alla compressione delle libertà democratiche e così chi aveva combattuto e sofferto in nome di quei valori decise di farci un regalo. I padri costituenti decisero che non bastava garantire libertà e democrazia agli italiani, ma che proprio in virtù di quello che avevano già subito (repressione, dittatura, pulizie politiche e religiose, la vergognosa pagina della Shoah – ndr) era opportuno rendere universali dei valori.

L’articolo 10 della Costituzione sancisce questo e lo fa prendendo in considerazione la condizione giuridica dello straniero, a prescindere da razza, religione e provenienza. Sia esso un giornalista trucidato per via delle sue parole contro i regimi, sia esso un giovane nigeriano, somalo, siriano che arriva qui su un barcone.

Così questa è una chiamata alla responsabilità. Sotto l’ombrello dell’art. 10 della Costituzione italiana sulla condizione giuridica dello straniero, sotto il pilastro dell’universalità di quei valori e sotto la proiezione sul piano internazionale di quelle parole poi declinate in numerosi trattati internazionali, noi richiameremo tutti: scuole, uomini di cultura, partiti politici, rappresentanti istituzionali (sindaci, consiglieri con i gonfaloni delle loro città),associazioni, rappresentanti parlamentari del territorio, giornalisti, cittadini.

A tutti costoro chiediamo la difesa della Costituzione più bella del mondo, quella che ci ricorda i drammi vissuti e che non vorremmo far rivivere sulla pelle di nessuno: neanche su quella dell’ultimo uomo o dell’ultima donna di questa terra.

Per tali ragioni “Con i migranti e per fermare la barbarie” saremo  in corteo silenzioso sabato 27 ottobre dalle 17.00 in poi.

Da Piazza Garibaldi a Piazza Maria Immacolata la nostra fiaccolata attraverserà le vie del centro provando a illuminare questa lunga notte della nostra Repubblica. Lì, insieme alle associazioni e ai movimenti aderenti alla Rete della Pace, ci attendiamo di vedere l’Italia che seppur con ricette differenti su solidarietà e accoglienza, è disposta ancora una volta a ragionare sul tema immigrazione, mettendo in moto non solo umanità e buon senso, ma anche il valore legislativo ed etico-morale dell’art. 10 della nostra carta costituente che recita appunto che “lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese, l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione Italiana, ha il diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”.

Il decreto sicurezza firmato dal vice-presidente Salvini è la negazione di questo diritto e pertanto chiediamo ufficialmente ai parlamentari tarantini di opporsi a quel decreto per non rendersi complici di tale barbarie.

 

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