La morte di Lorenzo non è stato un incidente, ma la diretta conseguenza di un sistema scolastico che sta diventando sempre più azienda, dove subiamo la stessa mancanza di diritti che vivono i nostri genitori sul lavoro, e che riesce a mettere il guadagno di fronte alle vite chiunque, persino di un diciottenne.
Scrivono così gli studenti che a livello nazionale oggi hanno deciso di mobilitarsi in molte città italiane, Taranto e Martina Franca comprese, ricordando la tragedia del 18enne Lorenzo Parelli, morto la settimana scorsa mentre svolgeva uno stage scuola-lavoro, in provincia di Udine.
La scuola è un luogo alto che dovrebbe poter insegnare come liberarsi dallo sfruttamento, dalla precarietà, dalla sottomissione – dice la CGIL di Taranto – ma che oggi, di riforma in riforma, appare la Cenerentola delle politiche nazionali che lasciano soli docenti, dirigenti scolastici e soprattutto studenti come Lorenzo.
Un modello che andrebbe assolutamente cambiato – conclude la segreteria della CGIL ionica – prediligendo soluzioni realmente formative a quell’alternanza scuola-lavoro che oggi si traduce esclusivamente in lavoro gratis, senza diritti e senza sicurezza.
Nella foto l’immagine della protesta oggi a Martina Franca.