Ipermercato Porte dello Ionio. I sindacati denunciano contratti dumping nelle pulizie

Cosa accade nel cambio d’appalto per le pulizie dell’ipermercato “Le Porte dello Ionio”?

A spiegarlo sono le segreterie della FILCAMS CGIL e della FISASCAT CISL, che denunciano la condizione di oltre 25 lavoratori che tra cambi di azienda, contratti dumping e retribuzioni dalle 9 alle 30 ore settimanali, garantiscono la pulizia all’interno di uno dei centri della grande distribuzione più noti della città.

L’ultimo cambio d’appalto ha riguardato le attività di pulizia all’interno dello Spazio Conad e della Galleria commerciale. 7 lavoratori che con contratto multiservizi hanno dovuto sottoscrivere un contratto peggiorativo che mina tutele, tenuta salariale e diritti.

Un passaggio che ci preoccupa notevolmente – spiegano i referenti del sindacato di categoria – perché questi lavoratori, non solo hanno visto crollare il potere d’acquisto dei loro salari, con riduzioni medie di circa 250 euro su ogni busta paga, ma che crea un precedente sinistro sulla stessa continuità occupazionale di questi lavoratori.

Il contratto “minore”, infatti, cancellerebbe di fatto la clausola sociale, e ridurrebbe tutele e garanzie verso lavoratori storici che in molti casi

Il contratto è quello del “multiservizio”, ma la formula non è quella di CGIL, CISL e UIL, ma quella di un sindacato autonomo che peggiora tutele, salario e diritti.

Nel contratto “minore” non figurerebbe infatti la 14^ mensilità e addirittura sarebbe cancellata la clausola sociale.

Parliamo di una platea di lavoratori che vive da anni con lo spettro incombente di una precarietà economica (gli stipendi andrebbero dalle 400 fino ad un massimo di 1000 euro mensili – ndr), a cui ora si aggiungerebbe – dicono FILCAMS e FISASCAT– anche la precarietà dei diritti.

I casi più eclatanti riguardano lavoratori ad esempio considerati “non idonei” per via di qualche problema di salute o scartati perché detentori della Legge 104 destinata a chi accudisce persone con disabilità.

La FILCAMS CGIL e la FISASCAT CISL chiede l’intervento della stazione appaltante affinché nessuna forma di precarietà o sfruttamento possa incombere su questa importante struttura del commercio.

E’ davvero singolare che si trovi il tempo per parlare del Reddito di Cittadinanza e delle sue storture e non del lavoro sottopagato – dicono i sindacati – Condizione che impoverisce tutti, a partire dai lavoratori, ma anche quella comunità per cui l’azienda appaltante dovrebbe dimostrare anche gratitudine e responsabilità sociale.

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