LSU: la beffa di ogni anno. A Taranto a rischio in 120

Una trafila che tragicamente e beffardamente si ripete ogni anno. Per una vita intera autisti, uscieri, operai, addetti all’ufficio anagrafe o al protocollo nei nostri Comuni, ma in realtà precari da sempre. Sono i lavoratori appartenenti alla schiera dei cosiddetti LSU, lavoratori socialmente utili che secondo il Ministero del Lavoro, che ogni anno concede somme per la loro definitiva uscita dalla precarietà e per la loro stabilizzazione, proprio perché utili, in alcuni casi indispensabili, dovrebbero accedere finalmente ad un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Per loro questo periodo dell’anno è uno dei peggiori. In attesa di una Convenzione tra Regione Puglia e Ministero del lavoro. In attesa della delibera di giunta dei loro singoli Comuni che li riconosca ancora come “utili” per il 2019. E in attesa che questo perdurante stato di precarietà finisca una volta per tutte.

In provincia di Taranto, sono ancora 120 questi lavoratori “speciali” e occupano postazioni di varia utilità nei Comuni di Massafra, Grottaglie, Sava, Mottola, Crispiano, Lizzano, San Marzano, Leporano, Avetrana, Monteiasi, Fragagnano, Maruggio, Torricella e Roccaforzata.

A tutti i sindaci dei Comuni in questione abbiamo scritto la nostra usuale lettera di Buon natale – dice ironicamente Tiziana Ronsisvalle, della segreteria provincia della Funzione Pubblica CGIL – perché dalla loro solerzia nello scrivere la manifestazione di interesse per gli LSU di loro competenza e dagli atti deliberativi connessi per l’ammissione al finanziamento previsto per i percorsi di avvio alla stabilizzazione, dipende il futuro di 120 famiglie.

L’unico a fornirci risposte è stato il Sindaco di Crispiano – continua la Ronsisvalle – assicurandoci pressing continuo nei confronti della Regione e confermando la volontà di procedere entro l’anno alla stabilizzazione dei suoi tre LSU.

Nella lettera della FP ai primi cittadini dei 14 comuni della provincia si sollecitano, infatti, le amministrazioni anche nel fare da pungolo nei confronti della Regione Puglia.

Il 31 dicembre scadrà la convenzione che autorizza il finanziamento degli emolumenti per i 720 LSU pugliesi – spiega la Ronsisvalle – Si tratta di un iter conosciuto, noto da anni a tutti, eppure ogni anno ci ritroviamo a dover chiedere quello che è già sottoscritto tra Ministero del Lavoro e Assessorato al Lavoro e Formazione della Regione Puglia. La stipula della Convenzione per l’anno 2019 tra questi due enti consentirebbe la prosecuzione delle attività attualmente svolte dai lavoratori socialmente utili. In caso contrario si ripeterebbe il triste epilogo di molti anni: lavoratori a casa in attesa di quei famosi incartamenti che enti pubblici dovrebbero sentire il dovere morale di perfezionare, prima di lasciare senza stipendio e senza dignità così tanti cittadini.

Precedente Riconnettere il porto alla città e guardare al lavoro come leva fondamentale per affermare qualità della vita e riscatto sociale sia individuale che collettivo