La morte sospetta di Rajwinder Sidhu Singh, 38 enne indiano, deceduto il 26 maggio nelle campagne di Laterza nel Tarantino, riaccende il dibattito sul tema del caporalato e sfruttamento all’interno delle campagne.
E’ naturale l’analogia con il caso di Satnam Singh, il bracciante indiano morto qualche settimana fa a Latina e per cui la CGIL si è mobilitata a livello nazionale.
Sulla vicenda questa mattina il segretario generale della CGIL di Taranto, Giovanni D’Arcangelo, è stato intervistato in diretta su Radio Cittadella.
Sul tema non siamo all’anno zero – dice D’Arcangelo – ma servono più controlli e soprattutto l’attuazione delle leggi che esistono gia.
Naturale il riferimento alla Legge anti-caporalato che idealmente porta il nome di Paola Clemente, la bracciante tarantina morta nel 2015 nelle campagne di Trani e che verrà ricordata il prossimo 13 luglio nella sua cittadina natale a Crispiano (leggi quì).
Esistono gli strumenti – continua D’Arcangelo – ma occorre evitare di ragionare sul tema come quando si osserva il mare. Quando è calmo non fa paura a nessuno, ma appena si alza un’onda si torna a parlarne come un’emergenza. Noi vogliamo interrompere questa dinamica.
La CGIL di Taranto, insieme alla FLAI CGIL (che dalla prossima settimana tornerà nelle campagne con l’inziativa di sindacato di strada) ha già scritto alla prefetta di Taranto, Paola Dessì, per la riconvocazione urgente della “Cabina di regia” di contrasto al caporalato.