Morti bianche. Peluso (CGIL): “Basta con le parole listate a lutto”

Non è più il tempo del cordoglio e di fronte all’ennesima morte sul lavoro abbiamo tutti il dovere di interrogarci e muovere finalmente le leve del cambiamento.

Paolo Peluso, segretario generale della CGIL di Taranto, ha lasciato passare un giorno dalla morte di Antony Turnone, il ragazzo di Martina Franca morto folgorato in provincia di Lecce.

Quella vicenda, quella terribile morte, smuove come al solito tutti gli interrogativi che da sempre ci poniamo quando un lavoratore perde la vita. Domande a cui è arrivato il momento però di dare risposte che vadano oltre il cordoglio, oltre la retorica delle parole listate a lutto – dice Peluso.

Antony Turnone è un nome che va rispettato, come quello di Massimo De Vita morto appena una settimana fa al IV sporgente del porto di Taranto, o come quello di Natalino Albano morto appena un anno prima nello stesso punto – commenta ancora il segretario generale della CGIL – Esistono protocolli d’intesa, procedure di sicurezza che evidentemente hanno bisogno di maggior controllo. Come sindacato ci mettiamo a disposizione per lavorare al fianco di tutti. Ma si interrompa subito questa mattanza.

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