Ospedale-tour di Emiliano. Noi siamo coi lavoratori e non ci saremo!

Non saremo presenti al tour e alle cerimonie per il varo di nuovi presidi e macchinari che il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano inaugurerà oggi nella nostra provincia. Non ci saremo perché la situazione sanitaria e epidemiologica tarantina non passa solo dalle infrastrutture materiale, che pure necessitano in questo territorio, ma anche e soprattutto dagli uomini e dalle donne che quelle macchine e quelle strutture le fanno funzionare.

Si esprime in questi termini il segretario della CGIL di Taranto, Paolo Peluso, che si dice innanzitutto solidale con i medici, gli infermieri e tutto il personale dell’ASL tarantina, “costretto – dice – a vivere e rispondere all’emergenza, sopperendo all’annosa carenza d’organico, con abnegazione, sacrificio e grande capacità di adattamento”.

Una condizione però che già i sindacati di categoria di pensionati, con lo SPI e quei dei lavoratori ASL, con la Funzione Pubblica CGIL, avevano denunciato, e che proprio nelle scorse settimane aveva portato quest’ultimi ad annunciare la rottura ufficiale delle relazioni sindacali.

Siamo di fronte ad una condizione peggiorativa sul fronte del personale impiegato nelle strutture sanitarie pubbliche e in particolar modo nel presidio ospedaliero centrale del SS. Annunziata che ingloba anche il Moscati e l’ospedale di Grottaglie – spiega Peluso – prova ne è a fronte di annunci sul personale da reclutare con super concorsoni, ad oggi la ASL di Taranto ha già speso tutte le risorse disponibili per l’anno previste per i lavoratori a tempo determinato.

I posti in organico restano vacanti e di fronte alle macchine lasciate nel cellophane nell’ospedale di Mottola, o alla targhette che indicano l’ufficio del Registro Tumori al Moscati sulle porte di stanze vuote, chiediamo che si faccia sul serio – dice Peluso – tornando al confronto vero, nel rispetto dei malati di questa terra e dei  lavoratori della sanità e dei loro rappresentanti sindacali che con il lavoro, lo stress e i turni massacranti hanno già dimostrato, fin troppo, quanto tengono all’offerta sanitaria della nostra ASL.

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