5 istituti superiori tra Taranto e l’ex borgata di Statte. 494 ragazzi tra i 16 e i 18 anni che hanno risposto ad un questionario composto da 34 domande e diviso nelle macro-aree “territorio”, “Mercato del lavoro e ricerca attiva del lavoro”, e “alternanza scuola-lavoro”. Un progetto che partito circa un anno fa grazie al progetto Millennials voluto dalla CGIl provinciale e sviluppato sul territorio attraverso il SOL (Sportello Orientamento Lavoro), il Nidil CGIL (Nuove Identità di Lavoro), la FLC (federazione Lavoratori della Conoscenza), oggi consegna un quadro conoscitivo d’assieme sui valori, le priorità e le emergenze sentite dai ragazzi della nostra terra rispetto al loro progetto futuro di vita e professione.
Alcuni dei dati presentati questa mattina alla stampa interrogano soprattutto i decisori politici a più livelli.
Imput di riflessione che – spiega la sociologa Patrizia Loiscio dell’Agenzia Nazionale per le politiche attive del Lavoro (ANPAL), incaricata dell’analisi dei dati raccolti – fotografano la delusione dei ragazzi che non immaginano il loro futuro nella terra in cui sono nati (75%), e che dall’Università fino al progetto di vita si pensano altrove, non solo lontano da Taranto ma anche lontano dalla loro regione.
Anche la prospettiva del rientro cambia rispetto al passato.
Il rientro non è previsto – spiega la Loiscio – perché mentre prima si pensava di andare fuori per acquisire competenze e poi tornare. Oggi tale ipotesi è considerata un minus soprattutto per un territorio che a loro dire è povero di mezzi o non ci sono alternative di lavoro soddisfacenti per reddito, possibilità di carriera o rispetto dei diritti.
Alla domanda quale pensi sia il problema più grande per la città l’80% degli intervistati scrive “disoccupazione”.
Ma i ragazzi sono prodighi anche di consigli sia sul fronte delle competenze civiche, sia sulle politiche del lavoro.
Il 60% degli intervista ritiene che debba essere migliorata la rete dei trasporti; il 51% vorrebbe il wi-fi gratuito negli spazi pubblici; il 49% auspica maggiori spazi per concerti e musica dal vivo e il 47% vorrebbe maggiori spazi dedicati allo sport. Il 28% lamenta l’assenza di politiche adeguate per la cultura (biblioteche).
Le cose importanti per la vita dei ragazzi tarantini consegnano il primato alla famiglia con l’82%, a seguire per il 79% di loro alla stabilità lavorativa e al lavoro in quanto tale (77%). Il 36% dei ragazzi intervistati considera importante anche l’impegno sociale e religioso.
Ed è il lavoro ancora una volta ad essere il luogo di massima aspirazione dei propri sogni a cominciare dalle critiche mosse dai ragazzi sul progetto di alternanza scuola-lavoro.
I ragazzi esprimono un giudizio tutto sommato positivo – dice la sociologa – ma chiedono che di poter svolgere questa tappa di avvicinamento al mondo del lavoro con le modalità giuste e con la giusta attenzione nei confronti del loro percorso formativo scolastico.
Buchi di competenze e informazioni si registrano, invece, sul fronte dell’area che un tempo avremmo rubricato sotto la dicitura “educazione civica”.
I ragazzi spesso confondono il ruolo del sindaco con quello del sindacato e conoscono solo sommariamente il sistema politico-amministrativo della loro città.
Abbiamo costruito uno strumento conoscitivo che poi si svilupperà in altre tappe di ascolto nelle scuole coinvolte – spiega Daniele Simon, segretario del NiDiL CGIL – perché in una Italia completamente trasformata negli ultimi vent’anni sul piano delle politiche del lavoro, anche noi abbiamo bisogno di indagare i bisogni per finalizzare al meglio le nostre azioni e porre in guardia i nuovi lavoratori dalle insidie del mercato del lavoro.
Un punto di osservazione sposato anche dalla Camera di Commercio di Taranto, referente territoriale anche per la redazione della mappa del BES (Benessere Equo e Sostenibile).
L’ultimo rapporto ISTAT ci consegna un quadro conoscitivo allarmante – dice Claudia Sanesi della Camera di Commercio di Taranto – quasi il 4% della popolazione giovanile laureata della nostra terra lascia in un anno e per sempre questo territorio. Dobbiamo esserne coscienti e mettere in atto correttivi.
Questa ricerca è un insegnamento per quelli della nostra generazione, quelli che ancora perdono tempo a parlare di “giovani” etichettandoli in stereotipi spesso non rispondenti alla realtà – commenta il segretario generale della CGIL di Taranto – Un lavoro che non termina con l’analisi dei dati ma che avrà ulteriori occasioni di approfondimento nelle tappe previste da oggi e fino a marzo inoltrato. L’esito di questo lavoro lo consegniamo idealmente a chi ha potere rispetto alle ipotesi di sviluppo e miglioramento di questo territorio.
All’incontro erano presenti i docenti dell’Istituto Aristosseno, Mulas e D’Elia e la responsabile dello Sportello per l’Orientamento al Lavoro della CGIL, Antonella Candito.
I prossimi appuntamenti di informazione e formazione si svolgeranno all’interno degli istituti Pacinotti e Liside.
Qui sotto l’intera indagine:
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