Alla vigilia dello sciopero generale indetto da CGIL e UIL a livello nazionale, si consuma un pericoloso strappo nelle relazioni sindacali con Poste Italiane.
Ieri, infatti, il tavolo nazionale chiamato a discutere la riorganizzazione del servizio e la relativa stabilizzazione di circa 7.500 precari, si è svolto in un clima di epurazione, escludendo dal confronto proprio le due sigle organizzatrici dello sciopero.
Le Rappresentanze Sindacali Unitarie delle lavoratrici e dei lavoratori e le organizzazioni sindacali CGIL e UIL inspiegabilmente sono state messe fuori e l’accordo è stato firmato in assenza di quella importante fetta di rappresentanti dei lavoratori.
Una posizione chiaramente filo governativa che tende a tener fuori da ogni possibile confronto e dialogo, le posizioni di chi evidentemente è in disaccordo, protesta e difende i diritti dei lavoratori – dice Tiziana Ronsisvalle, segretaria generale della SLC CGIL di Taranto, che decide quindi di lanciare un segnale forte già durante lo sciopero di domani.
Il processo di stabilizzazione a Taranto riguarda anche le lavoratrici e lavoratori del settore, ed è un fatto molto grave che si debba parlare del loro destino, della loro vita, senza che sia consentita la partecipazione al confronto dei loro rappresentanti sindacali – dichiara ancora Paola Palumbo, coordinatrice area servizi postali TA della SLC CGIL di Taranto.
Un fatto gravissimo – termina Tiziana Ronsisvalle – che ci spinge ad essere ancora più convintamente presenti allo sciopero di domani.