Precari al CUP dell’ASL Taranto. Si convochi task force regionale su occupazione

Mentre la politica dibatte anche in sedi bucoliche sul futuro dell’ASL di Taranto, pensando esclusivamente alla nomina del nuovo direttore generale, è di ieri la comunicazione di una società dell’appalto informatico della stessa azienda sanitaria tarantina, che arrivata alla scadenza della proroga in corso, dal 30 giugno 2019 proverà a preservare la continuità dei propri lavoratori, spostando gli stessi nella società capofila del nuovo appalto.

Con questa premessa, il segretario generale della CGIL di Taranto, Paolo Peluso, interviene su un appalto che rischia di compromettere il destino dei lavoratori del CUP di Taranto ma anche di pregiudicare il lavoro, proposto alla ASL, che le organizzazioni sindacali stavano provando a realizzare restituendo dignità ad un comparto che senza soluzione di continuità svolge un servizio indispensabile per il servizio sanitario ai cittadini.

Quei lavoratori, così come più volte ribadito nei confronti con l’azienda sanitaria locale, offrono un servizio in continuità che non ha ragione di essere considerato alla stregua di un appalto una tantum – dice Peluso – ecco perché i segnali che giungono dalla fine di questa commessa ci fanno preoccupare rispetto a una ipotesi di internalizzazione che secondo noi avrebbe dovuto riguardare tutti i lavoratori del settore.

La corretta scelta di fare riferimento alla normativa regionale che indica alle Asl il percorso del Business Plan preventivo prima di ricorrere all’appalto per favorire processi di internalizzazione funzionali ad economie di scala, ancora una volta a Taranto si scontrano evidentemente con gli orientamenti differenti nell’azione amministrativa della Asl di Taranto – dice Peluso, il quale continua imputando alla politica sanitaria regionale e locale, il difetto dell’incoerenza.

Il futuro professionale di questi lavoratori, nonché l’efficacia del servizio di prenotazioni CUP offerta ai cittadini, non possono essere costantemente in bilico – continua Peluso – e pertanto come CGIL, assieme alle sue categorie interessate (FIOM, Filcams, Funzione Pubblica e FILT) non lasceremo niente al caso a partire dalla pressante richiesta di spostare sul tavolo della Task force regionale sull’occupazione la questione.

Nel frattempo saranno messe in atto tutte le iniziative di protesta per far emergere la condizione di questi lavoratori richiamando le istituzioni coinvolte al confronto produttivo utile alla risoluzione del problema e alla tutela dei diritti di tutto il personale interessato.

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