Sanità a Taranto. L’emergenza occupazionale resta criticità principale

Per una sanità che dia risposte efficaci ai cittadini in termini di cure, abbattimento liste d’attesa, funzionalità del pronto soccorso, serve una dotazione organica adeguata alle esigenze.  Ma a Taranto siamo ben lontani dagli obiettivi.  E’ quanto hanno ribadito CGIL, CISL e UIL Confederali, con le rispettive Categorie del Pubblico Impiego e dei Pensionati, al Direttore Generale, Dott. Rossi, nell’incontro odierno, programmato nell’ambito della concertazione avviatasi dal mese di marzo.

Questi i dati, fornito a seguito della riunione dello scorso 16 giugno e approfonditi oggi:

La ASL di Taranto prevede una dotazione organica ottimale complessiva di 6.002 posti (tra medici, infermieri, Dirigenti, ecc.), ma di questi sono effettivamente coperti 3.904 posti a t.i. e 548 a t.d. (totale = 4.452).

Il piano occupazionale per il triennio 2016/18 prevede assunzioni ulteriori di 635 unità, distribuite su vari profili professionali, di cui 133 già assunte nel corso del 2016.  Per il resto sono in corso di espletamento le procedure concorsuali.  Nel frattempo, però, vi saranno anche pensionamenti, di cui le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto le previsioni per i prossimi anni.  Considerato lo sblocco del turn-over, di recente disposizione normativa nazionale, il Direttore Generale ha assicurato che si procederà, tuttavia, ad assumere altre unità pari ai pensionandi via via che si verificheranno vacanze di posti.

In definitiva, restando il piano presentato, al 2018 si avrebbe una situazione che vedrà in servizio poco più di 5.000 unità, restando un fabbisogno di ulteriori ca 1.000 assunzioni.

Le Organizzazioni Sindacali hanno espresso un giudizio, ancora una volta, fortemente negativo sia sul piano assunzionale, condizionato certamente dalle risorse disponibili pari a 28.494.000 euro, ma del tutto insiddisfacente se si pensa anche:

a) la mancanza di attivazione di 200 posti letto che spetterebbero alle strutture sanitarie tarantine;

b) la indeterminatezza del destino, con conseguenze sotto-utilizzo, di alcune strutture ospedaliere;

c) del fatto che i 70 ml di euro messi a disposizione dal Governo per l’acquisto di modernissimi macchinari, di cui la ASL ha predisposto già il piano, non potranno funzionare senza l’assunzione di personale specializzato tuttora non in forza alla ASL.

Una ulteriore analisi potrà essere compiuta con la lettura della documentazione che il Direttore Generale si è impegnato a consegnare nei prossimi giorni, relativa al piano di riordino riguardante gli Ospedali periferici.

Infine, le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto che venga davvero reso operativo il Centro Salute e Ambiente, che per ora è solo una struttura virtuale e, come chiarito anche dal Dott. Rossi, basata sul lavoro di pochi precari e non più raccordata con ARPA e l’ISPRA (Istituto Superiore per  la Protezione e la Ricerca Ambientale).  Insomma un’altra promessa per Taranto disattesa.

CGIL, CISL e UIL hanno condiviso l’impegno a chiedere con forza l’impegno della Regione e del Governo affinché vengano messe a disposizione risorse economiche ulteriori che possano garantire alla sanità tarantina di raggiungere standard adeguati di offerta per tutta la provincia, compresa la definitiva attivazione del Centro Salute e Ambiente.

Nella prossima riunione già calendarizzata, le parti si sono impegnate ad affrontare le altre priorità: l’offerta di servizi socio-sanitari e territoriali, nonché le liste d’attesa.

Precedente Contrasto caporalato. Vertice in Prefettura a Taranto, il Prefetto propone la “Piazza della legalità”