I LAVORATORI DELLA PROVINCIA SCIOPERANO PER DIFENDERE NON SOLO LA LORO DIGNITA’ MA ANCHE I SERVIZI AI CITTADINI
Venerdì 6 ottobre è programmato lo sciopero nazionale dei dipendenti delle Province e delle Città metropolitane, proclamato dai sindacati del pubblico impiego Cgil, Cisl e Uil.
Nella nostra regione mancano le risorse economiche per mantenere i servizi previsti per le funzioni fondamentali attribuiti dalla Legge Del Rio a province e città metropolitane.
La situazione della Provincia di Taranto è particolarmente critica tanto da richiedere un contributo straordinario da parte del Governo di euro 1.329,847 per l’esercizio delle funzioni fondamentali.
La Provincia di Taranto ha ridotto nel tempo, anche con un taglio forzato i suoi dipendenti, ne conta attualmente circa 150 effettivi a fronte di una età media di 57/58 anni.
In questa fase caotica, inoltre, la regione è in grave ritardo per dare seguito alle sue stesse leggi, in merito a deleghe e funzioni, né la stessa ha dimostrato interesse sul futuro delle provincie e dei suoi lavoratori, le cui prospettive sono molto poco chiare, tanto che aumentano le richieste di mobilità verso altri enti.
La nostra protesta è targata: “evitiamo il baratro” perché vuole evitare il collasso delle province e difendere i servizi ai cittadini che stesse erogano.
Basti pensare che la Provincia di Taranto e i suoi lavoratori garantiscono la manutenzione di 78 scuole e di 1300 km di strade provinciali. A ciò si aggiunga che in un territorio particolare dal punto di visto ambientale come quello jonico, il servizio ambiente della Provincia eroga una pluralità di servizi quali il controllo dell’inquinamento atmosferico e acustico, la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati, la sismica e la valutazione di incidenza ambientale. A ciò vanno aggiunti una pluralità di servizi cd. “non fondamentali” ma che di fatto sono ancora a carico di tali enti.
Il 30 settembre, termine ultimo per chiudere i bilanci preventivi degli Enti, ha rivelato che parecchie province sono in predissesto perché l’entità dei tagli è stata talmente forte da mandare in dissesto o in predissesto un numero sempre maggiore di Enti.
Per questi motivi, vogliamo che la legge di Bilancio, attualmente in discussione possa dare una possibilità di recupero di questi Enti, la cui esistenza in salute si sta rivelando fondamentale per il quotidiano dei cittadini.