Sequestri, fatturazioni false, conti bloccati. Tutto a scapito di circa mille addetti del Consorzio SOA che oggi sono tornati a far sentire la loro voce attraverso uno sciopero indetto segreterie unitarie regionali FILT CGIL, FIT CISL e UIL Trasporti. In queste foto le immagini dal presidio di Taranto organizzato dalla FILT-CGIL a cui aderiscono tutti i lavoratori tarantini.
A Taranto la protesta si è trasformata in mezzi e operazioni ferme per l’intera giornata, all’interno del sito industriale sulla strada per San Giorgio.
La società che si occupa di trasporto merci e logistica per gruppi di supermercati rischia di lasciare per strada tutti i lavoratori del gruppo – spiega Michele De Ponzio della FILT CGIL Taranto – perché da ottobre dello scorso anni lo tzunami abbattutosi sul gruppo continua incessantemente a produrre onde di assestamento.
Il riferimento è alla prima azione di sequestro preventivo operato nell’ambito di un’inchiesta realizzata dalla Guardia di finanza di Bari, per un valore di 60 milioni di euro, provento secondo gli inquirenti di dichiarazioni fraudolente mediante l’utilizzo di fatturazioni inesistenti e di omesso versamento IVA, ma anche della recente azione del Gip che segue il procedimento di blocco dei conto correnti del Consorzio.
“Così non c’è stipendio ma neanche futuro” – dichiara ancora De Ponzio, preoccupato di tutti i mille dipendenti e in particolar modo dei circa 100 di Taranto che contribuirebbero a irrobustire la già nutrita condizione di crisi economica e occupazionale della provincia ionica.
Malgrado gli incontro in Task force occupazione della Regione Puglia, non sembrano attualmente profilarsi soluzioni immediate, nel caso in cui il gruppo SOA non dovesse riuscire a mantenere gli impegni per la salvaguardia dell’occupazione si profilano le due opzioni legate alla clausola sociale prevista dal CCNL trasporto merci e logistica: un eventuale cambio d’appalto con una possibile nuova società o l’assunzione diretta del personale da parte dei committenti del Consorzio.