Una rete per il lavoro agricolo di qualità.

Uno strumento che serva per trovare soluzioni contro il lavoro nero e lo sfruttamento dei braccianti nelle campagne. Si tratta della Rete del lavoro agricolo di qualità prevista nella legge del 29 ottobre del 2016, la 199, ribattezzata “anti-caporali”. Nell’articolo 8 del testo sulle disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento lavorativo in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo si prevedeva appunto la nascita delle sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità con sede presso la commissione provinciale integrazione salariale operai agricoli. In Puglia già nelle province di Foggia, Brindisi e Lecce è stata istituita la sezione territoriale di questo indispensabile strumento di legalità. Ora tocca a Taranto. Mercoledi 25 settembre alle ore 17 nella Prefettura del capoluogo ionico si terrà l’avvio della procedura di costituzione della sezione territoriale della rete del lavoro agricolo di qualità.
Intanto circa la situazione del settore agricolo nella provincia jonica è stata messa al corrente il neo Ministro Teresa Bellanova che ha incontrato i sindacati e le parti datoriali durante la festa dell’Unità a Grottaglie domenica scorsa. La segretaria generale della Flai Cgil Taranto Lucia La Penna ha consegnato un report della situazione del settore agricolo della provincia Jonica e le richieste della categoria per riconquistare diritti e dignità. Subito dopo l’entrata in vigore della legge 199/2016, dichiara Lucia La Penna, avevamo assistito ad un fenomeno di peggioramento delle condizioni di trasporto, con il ritorno di furgoni e camioncini. Le denunce e il lavoro in sinergia del sindacato con le forza dell’ordine dell’area jonica, di lotta al caporalato e sfruttamento nei campi, hanno prodotto risultati tra i più significativi. Occorre adesso, andare oltre l’azione repressiva e di denuncia da parte dei lavoratori e del sindacato. Serve un salto di qualità per liberare definitivamente il settore agricolo da questa piaga, ridando dignità alle lavoratrici e ai lavoratori agricoli.
La FLAI CGIL di Taranto ha chiesto al ministro Bellanova di promuovere un tavolo istituzionale per Taranto, che coinvolga il Prefetto, la Regione Puglia, le Organizzazioni Sindacali e Datoriali, la Grande Distribuzione, per un’azione congiunta al fine di:
1. Rilanciare e riorganizzare il collocamento pubblico agricolo ridando centralità ai CTI, contrastando l’intermediazione illecita di manodopera;
2. Finanziare il trasporto dei lavoratori agricoli, in favore delle aziende che firmino accordi aziendali rispettosi del Contratto Provinciale di Lavoro in modo da contrastare il trasporto dei caporali;
3. Coinvolgere l’associazione “LIBERA” nella gestione delle terre che verranno poste sotto sequestro nel rispetto della legge 199/2016 al fine di garantire continuità lavorativa ai braccianti;
4. Rafforzare il rapporto tra produttori e grande distribuzione al fine di favorire i prodotti che rispondano al bollino etico di qualità;
5. Sviluppare adeguate politiche abitative per braccianti che lavorano stagionalmente sottraendoli a ghetti e/o a criminalità organizzata;
6. Monitorare quanto accade con la gestione degli elenchi anagrafici dei braccianti e relative cancellazioni da parte dell’INPS, che vedono i braccianti subire perdite contributive a discapito delle future pensioni e/o delle prestazioni del sostegno al reddito.

Precedente Dibattito a Grottaglie su invecchiamento attivo