Sono i lavoratori che garantiscono la sicurezza nei pressi di strutture come banche, tribunali o luoghi istituzionali, ma vengono trattati come se fossero dei lavoratori a cui poter imporre ogni tipo di abuso.
E’ la storia che FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS UIL, denunciano riferendosi ai 43 lavoratori agenti e guardie particolari giurate che per effetto della crisi della loro vecchia azienda, la SEPRO, ora sono confluiti, in virtù di un fitto di impresa, nella subentrante COSMOPOL.
Il servizio è quello di vigilanza armata su siti sensibili che in virtù della delicatezza dell’attività svolta avrebbe bisogno della tutela delle condizioni minime di sicurezza e salario di quei lavoratori.
E invece dal 30 aprile la situazione non accenna a pacificarsi.
Dopo il passaggio dei lavoratori tra vecchia e nuova azienda, i sindacati riscontrarono subito alcune anomalie.
Si parlava di disponibilità ad una mobilità lavorativa a livello regionale, mentre il servizio è svolto solo nella provincia di Taranto, riscontravamo anomalie sull’organizzazione del lavoro, sulla turnistica, sui riposi, addirittura sulle sanzioni applicabili ai lavoratori, e neanche la quattordicesima mensilità è stata percepita – dicono le rappresentanze sindacali – per questo abbiamo reiteratamente chiesto all’azienda di chiarire, precisare, porre in atto correttivi.
Così proprio domani, dopo un’attesa sfiancante, si sarebbe dovuto discutere in Prefettura di tutti i nodi venuti al pettine.
Invece è arrivato l’ennesimo rinvio – spiegano le sigle sindacali di CGIL, CISL e UIL – e la discussione rimandata è il segnale della scarsa attenzione che a livello istituzionale ha questa vertenza.
La organizzazioni sindacali ora lanciano ancora una volta il loro appello.
La Prefettura convochi le parti al più presto – dicono – perché è impensabile che lavoratori così indispensabili e strategici debbano essere trattati così.