Volti di uomini, donne, di tutte le età, padri, madri, nonne, di qualsiasi categoria sociale restano muti in questo video in cui però il peso degli sguardi non manca. "Basta parole", si legge nel sottotitolo mentre scorrono i nomi delle oltre 100 vittime di femminicidio nel solo 2023.
Nel 91,4% dei casi le vittime cadono per mano di mariti o fidanzati.
A questi dati si aggiunge altra violenza difficile da censire.
I cosiddetti reati spia della violenza di genere. Atti persecutori, maltrattamenti, ricatto psicologico ed economico. Reati che dal 2013 ad oggi, in soli dieci anni, sono raddoppiati passanto da 9.713 a 19.902 (dati denunce fonte Viminale del 2022).
Le donne vittime di atti persecutori pertanto devono denunciare.
Il numero da chiamare per chiedere aiuto è il 1522. Si tratta del Numero Anti Violenza e Anti Stalking, attivo ogni giorno 24 ore su 24.

"Quello che si decide oggi durante l'assemblea dei soci di Acciaierie d'Italia può determinare il futuro della siderurgia in Italia. Abbiamo problemi da gestire nell'immediato. Gli impianti hanno bisogno di manutenzione, di investimenti, per la sicurezza e il rilancio produttivo e vogliamo garanzie per una giusta transizione economica e sociale".
Così Francesco Brigati, segretario generale della FIOM CGIL di Taranto, da Milano, dove con una delegazione di operai e delegati tarantini, ha partecipato alla mobilitazione indetta da FIM, FIOM e UILM sotto la sede di AdI, in viale Certosa a Milano.
"Il Governo continua a stanziare risorse pubbliche, ma a tali risorse non corrispondono risposte per il lavoro, l'ambiente o il piano industriale - continua Brigati - Noi diciamo "No" ad altre risorse pubbliche ad Arcelor Mittal che ha solo depredato quello stabilimento e che ha dimostrato di non poterlo rilanciare".
"Siamo ai minimi storici per la produzione - termina il segretario della FIOM di Taranto, parlando con la stampa - e ad oggi quella fabbrica produce solo cassa integrazione".

Provengono da tutti gli stabilimenti di Acciaierie d'Italia. In prima fila gli operai di Taranto, arrivati a Milano (sotto la sede della società in Viale Certosa) con le sigle sindacali di FIOM CGIL, FIM CISL e UILM UIL.
Gli operai sono lì per chiedere certezze rispetto al loro futuro proprio mentre nella sede di AdI si sta svolgendo l'assemblea dei soci che dovrà anche rispondere alle difficoltà finanziarie e sul problema delle forniture di gas.

“Oggi l’assemblea dei soci deve prendere una decisione, i 20mila lavoratori di Acciaierie d’Italia non possono rimanere in questa situazione di incertezza, rischiando la vita quotidianamente per la condizione degli impianti che mette a rischio la salute, la sicurezza e l’ambiente. Non molleremo un attimo e continueremo la mobilitazione fino alla risoluzione della vicenda. Servono investimenti, altrimenti si rischia lo stop degli impianti”, ha detto Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom.

Il mondo della scuola, degli appalti pubblici, dei trasporti, dei servizi e degli appalti Poste, del mondo dei consorzi di bonifica e degli enti di irrazione, della sanità, ma anche quello della metalmeccanica, dei pensionati, oggi a Taranto in piazza per rivendicare salari più adeguati al costo della vita, il rispetto dei diritti di cittadinanza, l'aggiornamento delle pensioni, ma anche il rispetto per il mondo della cultura.
Il grido di allarme di un dipendente dell'Archivio di Stato di Taranto: "La situazione che riguarda i beni culturali e in particolar modo gli archivi è catastrofica. E' un settore che viene depauperato in continuazione di personale e abbiamo esternalizzazione del servizio. Interi archivi - dice - passano al privato. La cultura, però, deve essere di tutti, deve essere pubblica".
Prossimo appuntamento il 1° dicembre a Bari.

La perdita di potere d'acquisto di salari e pensioni e una crescita millantata perchè nel primo trimestre dell'anno su 277mila rapporti di lavoro attivati, oltre 255mila sono stati atipici e precari.
Siamo la prima generazione che starà peggio dei propri genitori - dice Matteo De Robertis del NIdiL Cgil Taranto
Un giovanissimo della NidiL CGIL spiega il suo punto di vista e la sua adesione agli scioperi del prossimo 17 novembre e del 1° dicembre.
Ecco il suo intervento

Attivo della Cgil Taranto e della UIL Taranto in vista degli scioperi generali previsti il prossimo 17 novembre per i settori del pubblico impiego e dei pubblici servizi e del 1° dicembre con manifestazione regionale a Bari.
"Derubricato il salario minimo, solo promesse elettorali per i pensionati, nessun cenno alle politiche giovanili, affossato il lavoro delle donne - dice Giovanni D'Arcangelo - ecco perchè diciamo Adesso Basta!"

Il leader della CGIL, Maurizio Landini, dopo le decisioni del Garante e gli attacchi di Meloni e Salvini: "Confermiamo, insieme alla UIL, lo sciopero generale del prossimo 17 novembre perchè è il momento di cambiare la politica economica e sociale del Governo che sta facendo pagare il prezzo a lavoratori dipendenti e pensionati. Sbaglia anche il Garante perchè sta forzando e mette in discussione il diritto di sciopero"

Si è svolta ieri la giornata di formazione organizzata dalla CGIL di Taranto, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Puglia, sul tema della “Comunicazione Sindacale”.
All’incontro hanno preso parte delegati sindacali di tutte le categorie del lavoro e giornalisti di carta stampata, TV, web e radio, che si sono confrontati sull’esigenza di sugellare un nuovo patto di credibilità rispetto all’informazione che riguarda in particolar modo il mondo del lavoro.
Tra i relatori, oltre il segretario generale della CGIL di Taranto, Giovanni D’Arcangelo, e la segretaria della CGIL Puglia, Filomena Principale, hanno fornito il loro contributo anche due avvocati dell’Ufficio Legale della CGIL, Ester Spada e Giovanni Del Vecchio, il giornalista e direttore di Collettiva.it (la testata giornalistica di informazione nazionale della CGIL), Stefano Milani e il presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Puglia, Piero Ricci.
L’esigenza di questa giornata formativa nasce dalla necessità di comunicare al meglio un tema che appare derubricato rispetto all’agenda politica – dice Giovanni D’Arcangelo – Si parla troppo poco di lavoro e spesso l’informazione ha difficoltà a distinguere il vero dal falso.
Parliamo di lavoro ad una platea che spesso ha difficoltà a vedersi riconoscere il contratto – spiega Piero Ricci, presidente dell’Ordine Giornalisti della Puglia – Professionisti indeboliti dall’assenza di una retribuzione degna, e su cui come Ordine abbiamo presentato anche una proposta per un compenso minimo.
Il giornalista senza contratto è un giornalista ricattabile – commenta Stefano Milani – ben venga, pertanto, questa sinergia tra sindacato e mondo dell’informazione, specie in questo periodo in cui il pericolo è quello di un messaggio unico e sterotipato. La sinergia può dare valore a entrambe le parti e avere anche importanza per un giornale come Collettiva che quotidianamente racconta il lavoro.

Oggi la protesta dei lavoratori degli appalti del Comune di Taranto (ufficio patrimonio e asili nidi) arriva sotto Palazzo di Città.
Le reiterate richieste di un confronto sulla condizione di lavoro e i contratti che riguardano i circa 100 lavoratori in rapporto di appalto con l’ufficio Patrimonio del Comune di Taranto e di altri 80 impiegati nelle pulizie degli asili nido comunali sono sempre state ignorate dall’ente civico – dicono i sindacati Filcams CGIL Taranto, FISASCAT CISL e UIL Trasporti - e ora chiediamo a muso duro dignità lavorativa per chi malgrado abbia contratti di pulizie svolge, spesso con contratti part-time, attività strategiche per il servizio reso alla comunità.
L'intervista a Paola Fresi segretaria generale della FILCAMS CGIL di Taranto, al termine dell'incontro con il segretario generale del Comune di Taranto, dott. Pisani

Ex Ilva. I lavoratori dello stabilimento tarantino, oggi insieme alla Fiom Cgil Taranto hanno partecipato allo Sciopero e alla manifestazione nazionale svoltati a Roma.
Al tavolo di trattativa a Palazzo Chigi non sono arrivate risposte convincenti.
“Alla Presidenza del Consiglio abbiamo detto che lo Stato deve decidere se stare con i lavoratori o lasciare andare avanti l’eutanasia del più grande gruppo siderurgico italiano" - ha detto Michele De Palma, segretario della Fiom Cgil Nazionale
La mobilitazione dunque continua fino alla riconvocazione del tavolo presso la Presidenza del Consiglio entro il 7 novembre.
Da oggi parte una mobilitazione permanente nei siti ex Ilva finché non si raggiungeranno gli obiettivi fondamentali di scongiurare la liquidazione o la cessazione, di intervenire con risorse pubbliche e private per le manutenzioni ordinarie e straordinarie per mettere in sicurezza persone e ambiente.
Ecco una piccola cronaca della giornata al seguito della delegazione della Fiom Cgil Taranto, che ha rimarcato anche le assenze delle istituzioni territoriali: sindaco della città e presidente di Regione.