La vicenda ex ILVA entra in una fase nuova, in cui lo Stato assume direttamente con questo territorio un impegno di responsabilità, utile, ma tutto da verificare. L’ingresso di Invitalia è un fatto di grande rilievo, anche perché l’accordo sottoscritto ieri tra Governo e Mittal mette fine al contenzioso aperto nella sede del Tribunale di Milano.
Tutta da comprendere invece è la partita che riguarda l’impatto ambientale e sulla salute dei cittadini e quello sull’occupazione.
I tempi non saranno brevi, ma la strada dovrà essere chiara e la comunità territoriale dovrà sapere con certezza con quali tecnologie e con quali risorse si abbandonerà il carbone e con quali garanzie si darà stabilità occupazionale.
Certo tutta da verificare con attenzione sia per i risvolti sull’ambiente che sull’occupazione, e per questo, sarà importante chiedere anche un impegno finanziario pubblico sempre più consistente è determinante per non pregiudicare il percorso avviato.
In ogni caso, riteniamo con forza rivendicare e sostenere il principio dell’affermazione delle linee guida sulla VIIAS, da adottare in maniera fondamentale, perché riteniamo quello il vero punto di svolta e di equilibrio. Uno strumento fondamentale per coniugare scientificamente il diritto al lavoro e alla salute di tutti, a partire dai dipendenti del colosso siderurgico.
Attendiamo di avere maggiori dettagli sull’accordo siglato ieri e verificare se quel percorso condurrà realmente verso la ormai improrogabile transizione green del nostro modello industriale ed economico. Un percorso che dovrà avere, finalmente, tempistiche e direzioni certe che opportunamente dovranno essere spiegate e condivise con la comunità territoriale, partendo da dati scientifici certi, tecnologie utilizzabili e prospettive occupazionali.