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Acciaierie d'Italia. Brigati (FIOM Taranto): "Potremmo essere a un punto di non ritorno"
Dopo la lettera appello dei segretari nazionali di FIM, FIOM e UILM al Governo Meloni, in cui si paventa il rischio di "inevitabile spegnimento" dell'acciaieria tarantina, interviene il segretario generale della FIOM CGIL di Taranto, Francesco Brigati.
"All'interno della fabbrica di Taranto c'è una situazione disastrosa...nessuna manutenzione, calo della produzione, nessun rilancio - dice - Ritardi anche dal punto di vista del risanamento ambientale e ora non abbiamo neanche più certezza circa le risorse economiche per la decarbonizzazione".
"Nel Maggio del 2024 Invitalia potrà entrare nel capitale sociale di Acciaierie d'Italia - afferma ancora il segretario della FIOM tarantina - ma se non ci sono interventi, non si convocano le parti sindacali, non c'è un piano industriale, temiamo che la situazione possa degenerare già dalle prossime settimane...il rischio è quello di trovarsi di fronte ad un punto di non ritorno" -
Il terminal bus a Cimino e le aggressioni agli autisti. Il punto della FILT-CGIL di Taranto
Decongestionare il traffico e l'inquinamento urbano sono obiettivi che vanno perseguiti con convinzione e per tale ragione per il sindacato l'azione va supportata da azioni che ne determino il successo.
Mobilità sostenibile che deve però fare i conti con una vera e propria emergenza sociale che sta vivendo il territorio e l'escalation di aggressioni e atti vandalici nei confronti del servizio di trasporti urbani e i suoi lavoratori.
Esiste un vero e proprio problema di sicurezza dell’esercizio degli autisti in quanto, le aggressioni ai
danni del personale viaggiante e degli autobus kyma Mobilità si moltiplicano - dice Zotti - Due casi incresciosi hanno caratterizzato la giornata dello scorso 11 settembre. Il primo un’aggressione ai danni dell'operatore d'esercizio "minacciato di morte" da quattro utenti, visibilmente alterati, che infastidendo i passeggeri a bordo con musica ad
alto volume, non solo hanno continuato, ma hanno anche iniziato a minacciare e insultare l'utenza e l'autista che prontamente ha fermato il mezzo chiamando le forze dell'ordine. Il secondo alle ore 16.00 dello stesso giorno, nei pressi della fermata della stazione ferroviaria di Taranto; il parabrezza infranto di un autobus colpito frontalmente da un oggetto, indirizzato all'autista, scagliato da un passante.
"Serve una maggiore presenza di verificatori, da programmare con gli autisti, e di forze dell’ordine, soprattutto in borghese, prendendo accordi con gli autisti che effettuano il turno al fine di organizzare al meglio il servizio di sicurezza a bordo dei mezzi. Ma serve anche un vero e proprio programma di educazione civica, da avviare anche all'interno delle scuole - termina il segretario della FILT CGIL Taranto - perchè abbiamo notato che spesso sono proprio i ragazzi, la sera, ad utilizzare gli autobus e quei lavoratori come bersaglio". -
Verso il 7 ottobre. A Taranto l'attivo della CGIL
La CGIL di Taranto il 14 settembre ha convocato il suo attivo di quadri e delegati.
L’appuntamento che si è svolto nella Sala Resta della Camera di Commercio di Taranto (v.le Virgilio, 152), prepara la strada all’appuntamento che il prossimo 7 ottobre vedrà proprio la CGIL e numerose associazioni laiche e cattoliche, protagoniste della mobilitazione nazionale per “La Via Maestra”.
A spiegarci il senso di questa manifestazione sono la Segretaria Regionale della CGIL Puglia, Gigia Bucci e il Segretario Generale della CGIL di Taranto, Giovanni D'Arcangelo -
Il 7 ottobre a Roma su "La Via Maestra"
Il 7 ottobre si celebra nel mondo la “Giornata Internazionale per il lavoro Dignitoso”.
Quest’anno la CGIL, dopo le manifestazioni nazionali di Bologna, Milano e Napoli, e l’appello firmato insieme ad associazioni laiche e cattoliche “Insieme per la Costituzione”, torna nuovamente in piazza proprio il 7 ottobre, provando ad indicare “LA VIA MAESTRA” - dice Giovanni D'Arcangelo, segretario generale della CGIL di Taranto.
Per il lavoro, contro la precarietà, per la difesa e l’attuazione dei diritti costituzionali, contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica fondata sul lavoro.
Se vuoi aderire scrivici a taranto@.cgil.puglia.it. Ti forniremo informazioni e i dettagli per l’eventuale partecipazione. -
Lavoro nello sport a Taranto La mappa tra precariato e assenza di diritti
La riforma dello sport vista sotto la lente d’ingrandimento dei diritti e alla luce della recente normativa che entrata in vigore lo scorso 1° luglio, cancella i compensi sportivi così come li abbiamo conosciuti sino ad oggi ed introduce alcune forme di tutela.
Le collaborazioni potranno assumere due forme: lavoro sportivo o volontariato puro (cancellata la figura dell’amatore) e si individuano le disposizioni ordinamentali generali in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, assicurazione economica di malattia e di maternità, assicurazione sociale per l’impiego.
Ma qual’è la situazione dei lavoratori sportivi a Taranto e nella sua provincia. A fronte di tale cambiamento la CGIL, l’SLC CGIL e il Nidil CGIL in collaborazione con la UISP Unione Italiana Sport per tutti hanno intercettato atleti, allenatori, istruttori, direttori tecnici, direttori sportivi e preparatori atletici per fotografare la situazione attuale di chi lavora nel settore dello sport.
Un questionario con 18 domande che servirà a costruire l’identikit del lavoratore sportivo tarantino e contribuirà a costruire una rete di rivendicazioni utili alla crescita matura del settore, anche alla luce degli imminenti appuntamenti sportivi che riguarderanno la Puglia e Taranto in particolare.
Al momento il questionario che ha cominciato ad essere diffuso qualche giorno fa ci aiuta ad avere le prime proiezioni – dice Daniele Simon segretario generale del Nidil CGIL di Taranto – e parliamo prevalentemente di donne (72,9%) tra i 35 e i 40 anni.
Per il 66,7% il lavoro sportivo è l'unico lavoro, il 70% lo fa da piu di 10 anni, per il 63% la pensione è il principale problema da affrontare, soprattutto tra i piu giovani – afferma Matteo De Robertis che per il Nidil CGIL ha costruito l’intelaiatura della ricerca.
Balza agli occhi anche quel 40% di lavoratori che afferma che non ha mai avuto un contratto nella sua vita.
Dati che costituiscono per la CGIL l’architrave su cui imbastire anche una serie di protocolli attuativi territoriali.
Mentre lo sport sul territorio si presenta come una occasione di rilancio e rigenerazione sociale e urbanistica, noi come sindacato guardiamo allo sport come occasione di lavoro – spiega Ferdinando Sorrenti, segretario generale della SLC CGIL di Taranto – perché a fronte di lavoratori altamente specializzati nel settore dello sport e del wellness, si arriva colpevolmente in ritardo sul tema delle tutele ma anche del riconoscimento pubblico di questo comparto. Basti pensare a quante poche ore di educazione motoria si fanno nelle scuole italiane.
La Riforma dello Sport (d.lgs n. 36/2021) è una base – commenta ancora Simon – ma l’attenzione deve restare alta considerato che l’iter parlamentare partito lo scorso 8 giugno, ha già subito degli scossoni con le richieste di modifiche da parte del ministro per lo sport e il ministro del lavoro e delle politiche sociali.
Politicamente la CGIL accoglie la riforma ma chiede ai livelli istituzionali di farsene interprete – dichiara Giovanni D’Arcangelo, segretario generale della CGIL di Taranto – e ci attendiamo che quel riconoscimento verso lo sport, i suoi valori e i suoi lavoratori si trasformi anche nella Magna Charta degli impegni che ad esempio i Comuni dovranno assumere verso l’elargizione di strumenti di sostegno economico alle iniziative.
Come UISP ci siamo occupati del tema delle tutele e dei livelli di riconoscimento del lavoro sportivo molto prima di questa legge di riforma – dice Antonio Adamo, presidente regionale dell’Unione Italiana Sport per Tutti – che comunque rappresenta un primo passo in avanti verso un cambiamento epocale del settore. Un cambiamento che però sarebbe stato meglio accompagnare con risorse certe e investimenti da parte dello Stato considerato che il settore sportivo rappresenta il 3% del PIL nazionale.
Sul tema interviene anche l’Assessore allo Sport del Comune di Taranto, Gianni Azzaro.
“Una maggiore tutela per i lavoratori impegnati nelle realtà sportive si traduce, ovviamente, in una loro migliore performance – dice - Facile immaginare, quindi, come tutto questo finisca per riversarsi sui fruitori finali, sui cittadini che si rivolgono ad associazioni, enti e soggetti che a vario titolo operano nel settore. Questa riforma, alla quale anche grazie al supporto della Cgil presteremo la massima attenzione, è un ottimo primo passo. Soprattutto, è significativo il coinvolgimento degli operatori nei meccanismi di riforma, lo stesso approccio che come amministrazione comunale abbiamo applicato per programmare le manifestazioni e tracciare il percorso di avvicinamento al grande appuntamento dei Giochi del Mediterraneo”.
Per partecipare alla ricerca tutti i lavoratori dello sport possono accedere a questo file al link: https://docs.google.com/forms/d/1WvtgqFyWs9nZ9bocler2VBXxmGJMQ0H7sbzb1HughDs/viewform?edit_requested=true
La ricerca e la navigazione sono totalmente anonime. -
L'incendio nella zona Salina a Taranto - intervento dei VVF del 28 luglio 2023
Non da tregua la stagione degli incendi a Taranto. Queste alcune foto dell'incendio nella zona Salina. Le fiamme hanno minacciato strade e case.
Nel frattempo i Vigili del Fuoco di Taranto, attraverso la FP CGIL, dopo aver denunciato l'assenza di organico, lanciano un appello: "Non chiamateci eroi, trattateci da uomini e rispettateci come lavoratori. Fateci tornare sani e salvi dalle nostre famiglie" -
Morte al Porto di Taranto. Giovanni D'Arcangelo (CGIL): "Antonio Bellanova è morto di precarietà"
Il commento del segretario generale della CGIL di Taranto, dopo la morte al Porto dell'operaio somministrato Antonio Bellanova, 31 anni. -
Investimenti pubblici nel Mezzogiorno. L'appello per la buona occupazione della CGIL di Taranto
“Innanzitutto c’è una totale assenza di chiarezza. Parliamo del PNRR, il progetto più importante e di prospettiva del nostro Paese e nessuno sa nulla, a pochi giorni dalla scadenza dei termini imposti dall’Europa, sulle proposte di rimodulazione o cambiamenti che l’Italia intende presentare. Per quanto riguarda la CGIL noi manteniamo una posizione ferma: le risorse del Piano di Ripresa e Resilienza vanno tutte spese, e vanno impegnate nella direzione degli obiettivi strategici come quelli utili al superamento dei divari e delle disuglianze territoriali o quelli per l’impiego di almeno il 30% di giovani e donne. Ad oggi quegli impegni sono solo sulla carta mentre per noi il successo o meno di questo grande piano è misurabile solo rispetto alla quantità e alla qualità di lavoro che sarà creato per queste fasce sociali e per il Sud”.
Così il segretario nazionale della CGIL, Christian Ferrari, che con la delega tra le altre alle politiche economiche, Next Generation, politiche per il Mezzogiorno, Fondi Strutturali e coesione, ha chiuso oggi la tavola rotonda promossa dalla CGIL di Taranto su: ““Investimenti pubblici nel Mezzogiorno. Opportunità di una buona e piena occupazione per Taranto“.
La tavola rotonda a cui hanno partecipato istituzioni, mondo dell’impresa e della formazione universitaria, inaugura un nuovo corso che la CGIL di Taranto intende dare sul tavolo della discussione che riguarda la visione prospettica del futuro occupazionale del territorio.
“Abbiamo passato gli ultimi quindici anni in trincea, a difendere metro per metro, le crisi aziendali e occupazionali più complesse. Ora che le risorse ci sono, il ruolo del sindacato, sarà quello di restare in trincea ma per difendere e pretendere che quegli investimenti si trasformino in occupazione buona, stabile, giusta – dice Giovanni D’Arcangelo, segretario generale della CGIL di Taranto – Per questo intendiamo svolgere fino in fondo il nostro ruolo sui tavoli partenariali per non lasciarci sfuggire questa occasione che rischia di essere decisiva anche per il futuro di una società che piano piano si sta spopolando e invecchiando”.
Così è dal territorio che secondo i relatori intervenuti nella Sala Resta della Camera di Commercio di Taranto, bisogna ripartire.
“Per la prima volta abbiamo risorse economiche che sanno di opportunità e siamo di fronte anche a un nuovo ruolo dello Stato e quindi c’è una responsabilità pubblica rispetto a queste trasformazioni – dice la professoressa Lidia Greco, docente UNIBA e componete gruppo europeo siderurgia e transizione giusta – Ma questa è anche l’occasione per invertire un paradigma. Non è solo il mercato a fare le cose, a cambiare i destini di una comunità. Non è l’economia che precede la società, piuttosto il contrario, perché dove c’è una società forte, integrata, dove ci sono asili nido, una buona scuola, una buona università, dove le disuguaglianze sono attutite o lavorano anche le donne e i giovani, è più facile intercettare i flussi di una econoia globale che però ha bisogno di una economia territoriale più forte e autonoma”.
Giuseppe Romano. -
Emergenza al Carcere di Taranto. Sardelli (FP CGIL) parla a Radio Cittadella
L’emergenza al carcere di Taranto è approdata oggi sul tavolo della locale Prefettura.
I rappresentanti dei sindacati di categoria FP CGIL, CISL FNS, UIL PA e SAPPE sono stati infatti stati ricevuti dal vice prefetto di Taranto, dott.ssa Carla Ruocco a cui sono state riferite le condizioni di insicurezza che riguardano sia i lavoratori che la popolazione detenuta.
Dallo scorso febbraio, periodo in cui la vicenda venne portata nuovamente a conoscenza del Provveditorato Regionale dell’amministrazione penitenziaria, nulla di fatto è cambiato.
Resta il problema del “Carmelo Magli” come carcere tra i più affollati d’Italia (801 detenuti su massimo 500 previsti), resta la carenza di personale e permane la gravità dei turni di lavoro a cui sono costretti gli agenti di polizia penitenziaria della casa circondariale tarantina.
A fronte delle sei ore per turno previste da contratto, gli agenti di Taranto sistematicamente ne fanno ogni giorno due in più, senza contare i giorni che l’emergenza della casa circondariale tarantina non impone giornate lavorative da 12, 13 o 14 ore – dicono i sindacati.
Nel frattempo continuano a registrarsi aggressioni ed episodi di violenta e promiscuità all’interno di una casa di detenzione che così non viene ad assolvere il suo principale compito: ovvero quello di rieducare i soggetti detenuti.
Malgrado le varie sollecitazioni e le rassicurazioni che arrivarono a febbraio scorso dal Provveditorato Regionale tutto resta tragicamente fermo alla precarietà con cui ormai il “Carmelo Magli” è costretto a misurarsi ogni giorno.
Intanto si registrano ulteriori emorragie sul fronte del personale.
Ieri è stata l’ultima notte in Carcere per cinque sottufficiali che alla fine sono riusciti ad essere trasferiti e per così dire “evadere” da quella prigione – commentano ancora le sigle sindacali.
Di fronte a questa ennesima denuncia la Prefettura di Taranto ha annunciato che procederà ad una segnalazione del caso direttamente al Dipartimento Nazionale dell’Amministrazione Penitenziaria.
Questa l'intervista rilasciata questa mattina, prima del vertice in Prefettura, ai microfoni di Radio Cittadella da Cosimo Sardelli, segretario generale della FP CGIL Taranto -
Medicina su misura per tutti. Il seminario promosso da SPI CGIL e AUSER Taranto
Le differenze di genere, nel settore della cura e in generale della sanità, sono una scoperta recentissima. Per anni la medicina è stata androcentrica, e poco importava se le donne avevano caratteristiche o esigenze differenti o rischiavano di vedere castrate le proprie possibilità di diventare madri.
Oggi il tema della salute femminile per fortuna incontra altra sensibilità, ed è per questo che martedì scorso (20 giugno) nella sede della Camera di Commercio di Taranto, grazie allo SPI CGIL (segreteria e coordinamento donne) e all’AUSER, esperti, medici, epidemiologi, si sono dati appuntamento per parlare di trattamenti terapeutici, incidenze e quadri clinici in cui le differenze biologiche, ma a volte anche socio-economiche e culturali, hanno un peso rilevante.
Si tratta di una discussione sulla salute su misura e potrà apparire fuori contesto mentre discutiamo ancora dell’ordinario relativamente all’offerta sanitaria, all’organico sottodimensionato nelle strutture pubbliche o alle liste d’attesa – afferma Paolo Peluso, segretario generale dello SPI CGIL di Taranto – ma in realtà riconoscere l’esistenza delle differenze ci pone oggi nella condizione di programmare al meglio anche le risorse e le risposte ai bisogni di salute di tutti.
Un approccio di genere nella pratica clinica – secondo Antonella Candito componente della segreteria dello SPI tarantino - che consente di promuovere l’appropriatezza e la personalizzazione delle cure ma anche di generare un circolo virtuoso con conseguenti risparmi per il Servizio Sanitario Nazionale. -
CGIL, CISL e UIL Taranto presentano la loro Piattaforma Sanità: assunzioni e umanità
Una sanità più a misura d’uomo e più vicina ai bisogni delle persone.
CGIL, CISL e UIL Taranto partendo da questo intendimento e dall’impegno dettato dal protocollo regionale del 2 maggio scorso tra Regione Puglia e sindacati, oggi presentano le loro proposte e il loro piano d’azione in riferimento al Piano di Riordino Ospedaliero e all’offerta sanitaria territoriale.
Il tutto avviene simbolicamente proprio sotto la sede dell’ASL di Taranto, con cui i sindacati confederali sono pronti a confrontarsi a patto che la voce dei cittadini (lavoratori, disoccupati e pensionati) venga finalmente tenuta da conto in vista di obiettivi sempre più sostenibili.
La sostenibilità è per noi tutto ciò che risponde alle esigenze di benessere dell’uomo e dell’ambiente che lo circonda e non vi è sostenibilità di fronte all’impossibilità di accedere alle cure, all’assistenza o al sostegno con tempi e servizi degni – dicono Giovanni D’Arcangelo, Gianfranco Solazzo e Pietro Pallini rispettivamente segretari generali di CGIL, CISL UIL territoriali.
Per tale ragione il pressing sull’autorità sanitaria locale non si limita all’indirizzo, ma si trasforma in un vero e proprio piano integrato di azioni che CGIL, CISL e UIL intendono sostenere e trasformare in pratica.
Dopo tutte le denunce delle operatrici e degli operatori della sanità, i sindacati provano a dare risposte alla comunità ma anche ai lavoratori del settore sempre più pressati dall’emergenza post pandemica che ha di fatto ingolfato le strutture per i piani di screening preventivi, e da una atavica carenza di personale.
I medici fuggono dalle strutture pubbliche prese d’assalto dove il rischio di aggressioni è sempre più alto e la sanità perde ogni tipo di connotazione umana.
Per questo – dicono i segretari generali – facciamo delle proposte concrete che servono anche a disinnescare i corti circuiti che tragicamente stiamo registrando in questi anni, per tornare ad essere la sanità che cura, protegge, tutela la salute ma anche la dignità degli uomini e delle donne di questa terra.
Per questo il Piano di CGIL, CISL, UIL Taranto punta sul potenziamento della rete territoriale di assistenza socio sanitaria integrata, su un programma straordinario di assunzioni del personale per tentare anche di alleviare il peso delle ormai tristemente note liste d’attesa, sul monitoraggio costante della rete ospedaliera per verificare la reale corrispondenza tra esigenze di specializzazione e posti letto; sull’attuazione degli investimenti PNRR (misure 5 e 6) in merito alla “non autosufficienza” e invecchiamento attivo.
Sono i punti di arrivo – spiegano ancora D’Arcangelo, Solazzo e Pallini – Misure che vanno supportate soprattutto da un numero adeguato di professionisti sanitari qualificati a sanare l’emorragia di malati cronici e acuti che spesso arrivano al Servizio Sanitario Pubblico a causa di una assenza di screening, educazione sanitaria e promozione di corretti stili di vita e a volte un disimpegno anche delle strutture private accreditate.
La bussola della sanità pubblica secondo CGIL, CISL e UIL Taranto deve tornare a puntare su questi punti cardinali, anche nell’ottica di un’efficienza e maggiori risparmi, ma non sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori del comparto.
Sono temi per noi non più rinviabili – dicono – che esigono responsabilità che noi siamo pronti ad assumerci con la determinazione e la convinzione che serviranno a far sì che questo piano non resti solo un proposito ma un nuovo modello di sanità pubblica e accessibile a tutti.
CGIL, CISL e UIL reiterano la richiesta all’ASL di Taranto a dare seguito al percorso specificato dal protocollo regionale del 2 maggio scorso. -
Collasso enti locali. Al Comune di Taranto difficile l'iter per i Giochi del Mediterraneo e il PNRR
E' stato appena rinnovato il contratto nazionale delle funzioni locali e per l'occasione il coordinatore nazionale al ramo della FP CGIL, Antonio Santomassimo è stato a Taranto per illustrare le novità contrattuali ma anche per fare il punto della situazione sulla carenza del personale nei comuni italiani.
A Taranto, malgrado il piano assunzionale e i concorsi, la pianta organica continua ad essere carenza.
Siamo poco più di 800 mentre dovremmo essere come minimo il doppio - dice Cosimo Nasole, RSU della FP CGIL al Comune di Taranto - molti dopo essere stati assunti hanno deciso di lasciare questa amministrazione richiendo avvicinamenti alle loro sedi di residenza. Mancano tecnici, amministrativi, persino psicologi e così sarà impossibile affrontare le sfide dei Giochi del Mediterraneo o del PNRR.