Piano Sociale di Grottaglie. L’allarme dei sindacati: “Così a rischio commissariamento”

La missiva è dello scorso 31 luglio ed è firmata dai segretari di CGIL, CISL e UIL Taranto, Tiziana Ronsisvalle, Mariangela Frulli e Eramo Gaetano.

La lettera indirizzata a Sindaci, ASL e Regione Puglia, chiede un incontro urgente ed esprime tutta la preoccupazione delle organizzazioni sindacali rispetto al Piano Sociale di zona che comprende i comuni di Grottaglie, Carosino, Faggiano, Leporano, Monteiasi, Montemesola, Monteparano, Pulsano, Roccaforzata, San Giorgio Jonico, San Marzano di San Giuseppe.

Siamo preoccupati – dicono i tre sindacalisti – perché a rischio vi è la tenuta sociale di ben 11 comunità che vedrebbero comprimere e non di poco le loro possibilità di sostegno e assistenza specie in favore di famiglie in condizioni socio-economiche disagiate.

A far esplodere il “caso” dell’ambito territoriale n. 6 (comune capofila Grottaglie) è il tema della mancata compartecipazione economica da parte degli 11 comuni alla spesa sociale di zona 2022/2024. Omissioni rispetto alle indicazioni regionali e alla stessa norma che regola questi finanziamenti e che prevede lo stanziamento di risorse economiche da bilancio comunale abbinate alle somme di finanziamento.

I Comuni, invece, sulla base delle informazioni rese ai sindacati lo scorso 27 luglio, sul tavolo non sono disposti a mettere neanche una fiches a discapito di tutti i fragili dei loro territori.

La questione, già di per se grave, rischia di esplodere se entro il 31 agosto non si troveranno le risorse e la Regione Puglia sarà costretta a mettere in pratica l’ammonimento di un commissariamento dello stesso Ambito.

L’assenza di fondi comunali è la cartina di tornasole della sensibilità di questi 11 comuni rispetto a tutte le fragilità che insistono in queste realtà ed è anche lo spaccato di una incapacità culturale a leggere i problemi nel loro complesso – spiegano ancora Ronsisvalle, Frulli e Eramo – in quanto gli ambiti sociali non nascono con l’intenzione di coprire una carenza cogente come ad esempio la nascita di un asilo nido, ma con la mission più alta di corrispondere ai bisogni di un bambino di Carosino con le stesse opportunità di un bimbo Grottaglie, così per un disabile grave, una donna in condizione di pericolo, piuttosto che di un anziano solo e allettato. Così ovunque.

I sindacati chiedono gesti amministrativi di responsabilità e rispediscono al mittente anche strumenti “creativi”.

La comparticipazione economica non si può trasformare nel baratto di servizi a macchia di leopardo – dicono – e pertanto ci auguriamo non venga fuori uno strumento di amministrazione creativa come ad esempio un regolamento che appiani tutto. O si finanzia responsabilmente il piano o gli enti dovranno assumersi la responsabilità di questi gravi disservizi e noi quella di una mobilitazione generale di tutti i territori.

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