Berlinguer punto di riferimento per il mondo del lavoro e dell’educazione

È morto, ieri sera, all’età di 91 anni l’ex ministro dell’Istruzione, ex deputato ed ex europarlamentare Luigi Berlinguer.

Sardo di origine, viveva a Siena, dove aveva insegnato ed era stato anche rettore dell’Università. Cugino di Enrico Berlinguer, il più amato segretario Partito Comunista Italiano, per conto del primo governo Prodi mise la firma su una riforma dell’istruzione e della scuola che non mancò di creare discussioni.

Più volte deputato e senatore, dopo una parentesi nel Consiglio superiore della magistratura (2000-2006) approdò anche al Parlamento Europeo (dal 2009 al 2014).

Ritiratosi dalla politica attiva e dall’attività accademica, non ha mai smesso di occuparsi di temi legati all’educazione. Negli ultimi anni si batteva affinchè venisse data maggior importanza anche all’educazione musicale.

La camera ardente è prevista per oggi, giovedì 2 novembre nell’aula magna dell’Università di Siena.

“La scomparsa di Luigi ci addolora tanto. Esprimo, a nome di tutta la Cgil, la vicinanza ai suoi cari”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

“Oltre ad essere stato un nostro iscritto- ricorda il leader della Cgil -, Berlinguer è stato un punto di riferimento importante per tutto il mondo del lavoro. Sopratutto per l’impegno che, sia da Ministro che in seguito, ha sempre dimostrato nei confronti dell’istruzione, della formazione continua e della cultura. A Berlinguer si devono certamente alcune delle migliori intuizioni su questi temi”.

“Ci mancherà la sua intelligenza, il suo rigore, la sua straordinaria passione per la politica”, conclude Landini.

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