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Edilizia a Taranto. Nel 2017-2018 perse 70mila ore di lavoro

Abbiamo urlato più forte che potevamo, chiesto tavoli di confronto e misure d’urgenza. Oggi la crisi dell’edilizia in provincia di Taranto è solo l’ennesima piaga su un territorio che sembra non avere più la forza di rialzarsi. Nel biennio 2017-2018 abbiamo perso una massa salari di oltre 4milioni di euro e 70mila ore di lavoro.

I numeri della crisi tarantina li pongono in evidenza i sindacati di categoria della FENEAL UIL, della FILCA CISL e della FILLEA CGIL, in una nota che annuncia la mobilitazione nazionale che a Taranto si svolgerà vicino ad una delle aree simbolo del degrado urbanistico del territorio: la zona antistante la chiesa di San Giuseppe lungo l’affaccio a Mare della Città Vecchia.

A darne comunicazione sono le segreterie provinciali di Taranto che annunciano un sit in e conferenza stampa proprio in città vecchia il prossimo 15 novembre a partire dalle ore 10.00.

La crisi tarantina non si chiama solo acciaieria ex ILVA – dicono i segretari Bardinella (FILLEA CGIL), Antonio Delle Noci (FILCA CISL) e Antonio Guida (FENEAL UIL) – e al comparto dell’indotto già ferocemente colpito da quella vertenza, si aggiunge l’assoluta assenza di programmazione sia a livello nazionale che locale sulla grande mole di investimenti che invece potrebbe essere varata per dare respiro ad un settore notoriamente anti-ciclico e quindi in grado di far ripartire l’economia.

A Taranto le voci dell’incertezza riguardano soldi già spesi e finanziamenti che presto dovrebbero arrivare sul territorio.

Non comprendiamo come mai non ci sia stato nessun ritorno nel settore malgrado le bonifiche dell’area SIN di Taranto, malgrado i lavori del porto e la ripresa delle attività nel cantiere della regionale 8 – dicono – e vorremmo sapere come si tradurrà in occupazione e sviluppo anche l’intervento che riguarderà la città vecchia, o la costruzione del nuovo ospedale, senza parlare della ormai improrogabile messa in sicurezza del territorio e delle centinaia di edifici pubblici, scuole comprese.

A spiegare le ragioni della protesta ci saranno venerdì 15 novembre alle ore 10.00 in Vicolo Via Nuova, i segretari provinciali delle organizzazioni sindacali di categoria e alcuni lavoratori e delegati delle aziende in crisi.

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