Perdere il lavoro è un dramma, ma perdere anche l’opportunità di orientarsi per trovarlo, oppure per svolgere altri servizi legati al lavoro, è un paradosso insopportabile. E’ questa la condizione che vive Taranto dal momento che dallo scorso 11 aprile gli Uffici del Coordinamento Operativo, del Collocamento Mirato, delle Vertenze Collettive e del Centro per l’impiego di Taranto dell’edificio di Via Carrieri, sono comunque giustamente chiusi perché inagibili dal punto di vista igienico sanitario.
E’ quanto dichiarano in una nota stampa il segretario generale della CGIL di Taranto, Giovanni D’Arcangelo e il segretario generale della FP CGIL, Mimmo Sardelli, che nei giorni scorsi si sono rivolti anche alle autorità territoriali.
E’ del 22 aprile scorso la missiva indirizzata al Prefetto, al Sindaco di Taranto, alla commissaria ARPAL Puglia e al responsabile del Centro per l’Impiego di Taranto, in cui si richiedeva un incontro urgente per affrontare l’emergenza.
A quella lettera ad oggi non c’è stato riscontro.
Pensare di gestire una condizione di fragilità assoluta del mercato del lavoro tarantino con le sole modalità dello smart-working o smistando l’utenza presso altri uffici del territorio (Martina, Massafra, Grottaglie e Castellaneta) è assolutamente insostenibile sotto ogni punto di vista – scrivono D’Arcangelo e Sardelli – perché quella precarietà interviene su vite già precarie su cui non può essere scaricato il disservizio. C’è bisogno di muoversi celermente e responsabilmente.
La CGIL e la FP CGIL hanno chiesto alla Prefettura di Taranto la convocazione di un incontro urgente, da svolgere con tutti i soggetti interessati dall’emergenza, al fine di comprendere tempi e modalità per il ripristino del servizio da svolgere in presenza, di fondamentale importanza per tutta la cittadinanza e nel rispetto del diritto ad un ambiente di lavoro salubre ed adeguato per tutte le lavoratrici e i i lavoratori ARPAL.