Alla vigilia della domenica di Pasqua, arriva lo sciopero di tutto il personale dipedente dalle imprese che applicano il Contratto della Distribuzione Moderma Organizzata Federdistribuzione.
Ad annunciarlo sono stati i sindacati di categoria del settore commercio di Taranto, FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS.
Oggi nel piazzale di fronte alla LIDL in via Galileo Galilei (zona Città Giardino) i lavoratori dipendenti delle grandi aziende plurilocalizzate che operano sul territorio (Acqua e Sapone, Coin, Arcaplanet, Famila, DOK, JYSK, Kasanova, LIDL, OVS, Penny, Zara) si sono dati appuntamento davanti al grande supermercato per esporre tutta la loro indignazione rispetto alla rottura della trattativa per il rinnovo del contratto, avvenuta lo scorso 27 marzo.
Così passato il Covid, l’emergenza che aveva reso eroi commessi e operatori del settore, di fronte ai rincari dovuti dai conflitti bellici, la terribile inflazione che sta erodendo il potere di acquisto degli stipendi, le aziende si sono attrezzate alzando tutti i prezzi ma i lavoratori attendono da oltre un quinquennio il rinnovo del contratto – dicono i referenti territoriali delle tre organizzazioni sindacali.
L’allergia di Federdistribuzione a siglare contratti è cosa nota – dicono ancora in una nota le segreterie territoriali, e mentre si è giunti ad accordi con Confcommercio e Confesercenti, queste grandi catene di distribuzione continuano a chiedere sacrifici ai lavoratori, proponendo uno schema di contratto dove si estremizza il concetto di flessibilità e dove si taglia su mansioni e ruoli all’interno delle aziende.
Ci troviamo di fronte a personale che secondo Federdistribuzione per buste paga che arrivano ad un massimo di 1600 euro lordi – precisano FILCAMS, FISASCAT e UILTUCS – possono stare indistintamente davanti ad uno scaffale, dietro ad una cassa, ma anche svolgere le pulizie. Si tratta di lavoratori sfruttati e per cui la dignità professionale è assolutamente azzerata.