“Nelle oltre 100mila telefonate e circa 1400 mail arrivate nella casella di posta emergenza Covid e circa 200 arrivate al CAAF, ricevute durante i due mesi di lock-down abbiamo risposto alle persone. Fornito riscontro certo a problemi pratici ma a volte anche solo a paure. Per questa ragione come CGIL abbiamo colto il grande insegnamento giunto dall’emergenza sanitaria e abbiamo accolto con favore la campagna della CGIL regionale “Di Persona“, che proponeva di estendere questa vicinanza ai cittadini e ai lavoratori anche nella fase post Covid”.
A fornire i numeri dell’assetto di emergenza della CGIL tarantina, e quelli della nuova strutturazione degli sportelli nella Fase 3, è il segretario organizzativo Giovanni D’Arcangelo, che oltre a comunicare l’apertura straordinaria al sabato mattina degli sportelli INCA e CAAF, racconta quello che è accaduto in questi difficili mesi.
“Abbiamo risposto a richieste tipiche rivolte ai nostri sportelli. Ci hanno chiesto di fare migliaia di ISEE o come fare per percepire uno dei tanti bonus previsti dal Decreto Cura Italia– dice – ma abbiamo anche risposto a ragazze come Anna che ci chiedeva come recuperare mascherine a prezzi accessibili, al signor Ottavio che pensionato e disabile aveva bisogno di un riferimento certo per ricevere assistenza e medicine al suo domicilio, o a Isabella, cassiera in un supermercato della provincia e mamma single che non sapeva come fare per continuare a lavorare e gestire la solitudine di un minore in casa”.
Viene fuori una fotografia che ridefinisce in maniera più nitida il ruolo a volte poco conosciuto del sindacato e che il segretario generale della CGIL di Taranto, Paolo Peluso, intende, invece, riportare in evidenza, proprio mentre il riaffiorare di condizioni di normalità spinge tutto il paese a non dimenticare quella lezione.
“E’ un lavoro silente e a volte poco in vista ma che nell’emergenza e ancora oggi ci porta a svolgere anche un ruolo di agenzia sociale che abbiamo voluto migliorare, rendere non solo più efficiente, adeguandoci alle prescrizioni previste in termini di sicurezza e sostenendo anche in maniera economica tutta la rete degli operatori che ogni giorno stanno dietro un pc a sbrigare le pratiche, rispondere al telefono o alle mail, accogliere persone, ma anche più efficace, prolungando i tempi e le modalità di lavoro per arrivare fin dentro le case di chi chiede aiuto, sostegno o anche solo informazioni”.
Prima da remoto e ora “di persona” la CGIL, dunque organizza i suoi servizi con più frecce al suo arco.
“Abbiamo confermato il servizio di prenotazioni da remoto (tramite call center e mail), rafforzato la rete di smart working, e fortificato soprattutto il lavoro di front office in presenza prolungando, con l’apporto delle categorie della CGIL e dei pensionati SPI, l’orario di apertura al pubblico dei nostri uffici, dal lunedì al venerdì e il sabato mattina” – spiega il segretario organizzativo Giovanni D’Arcangelo.
“Abbiamo pensato a chi non si può prendere un’ora di permesso per raggiungerci nei giorni feriali, a chi in mezz’ora deve poter tornare alle sue faccende, al figlio o al genitore da accudire – dice D’Arcangelo – e per cui sarà più semplice andare sul sito www.www.cgiltaranto.it e prenotare un incontro o un servizio. E abbiamo pensato ad Anna, Ottavio e Isabella che in noi hanno trovato risposte e che sono la ragione vera per cui riuscire a trovare, anche nel post emergenza, una stagione nuova di sostegno e collaborazione reciproche tra le tutte le agenzie sociali e istituzionali del territorio”.
Il lavoro della rete INCA e CAAF CGIL si è tramutato in queste settimane in oltre 6500 pratiche con nomi e cognomi.
Gli stessi – termina D’Arcangelo – che completeranno le cartelline delle nuove sfide che dovremo affrontare e che vanno sotto il nome Reddito d’emergenza o bonus colf, badanti o baby sitter.