Il silenzio istituzionale intorno a Teleperformance è inquietante

Circa dieci giorni fa, la Direzione Aziendale di Teleperformance ha comunicato la scelta, unilaterale, di procedere al demansionamento di 100 persone dello Staff e di allontanarne contestualmente un egual numero di lavoratori interinali.

Come Slc Cgil abbiamo da subito ritenuto che un piano di questo tipo non ha alcun senso nell’ottica di rilancio dell’azienda anche alla luce delle dichiarazioni dell’AD di Teleperformance nel mese di novembre in cui è stata enunciata la perdita per 8 milioni di euro ed un problema di sovrastruttura dello staff.

Dopo un silenzio di alcuni mesi, l’azienda ha deciso di applicare il Jobs Act, senza aprire un confronto con le organizzazioni sindacali, demansionando non lo staff ma i SV di sala e lasciando intatto lo staff (quindi i livelli più alti, comprendendo anche chi, tra le varia aree, in questi anni ha avuto delle responsabilità per la situazione attuale) e decidendo di liberarsi di circa 90 interinali: a Taranto, in questo momento, anche 1 solo posto di lavoro è inaccettabile da perdere.

A questa perdita di lavorati, si deve sommare l’inutile operazione messa in campo dall’azienda nell’ambito della quale utilizzerà lavoratori con un costo del lavoro più alto e meno flessibili degli interinali, con l’evidente rischio di andare a sbattere violentemente: è un’operazione evidentemente a perdere che ha come unico obiettivo quello di preparare la strada ad una crisi molto più diffusa, finalizzata ad arrivare ad accordi capestro e dannosi per i lavoratori come con Almaviva.

Abbiamo da subito denunciato pubblicamente l’evidente rischio che oggi corrono 2000 lavoratori tarantini: si rischia di aprire una crisi enorme che si andrebbe a sommare alle altre vertenze, causando l’innesco di una bomba drammatica sul territorio che coinvolgerebbe decine di migliaia di lavoratori con le proprie famiglie (basti pensare alle vertenze di Teleperformace, Ilva, ecc).

Ci preoccupa il silenzio delle Istituzioni di fronte al nostro appello: come è possibile tacere rispetto alla cancellazione di centinaia di posti di lavoro ed una scleta aziendale che farà schiantare migliaia di lavoratori dipendenti? Temiamo, fortemente, che in questo momento le Istituzioni siano concentrate su altro ed abbiano altre priorità, sicuramente diverse da quelle di affrontare e rappresentare i problemi della collettività sul territorio: le primarie del PD o le campagne elettorali amministrative sono evidentemente elementi di maggior interesse rispetto alla salvaguardia di migliaia di famiglie? Crediamo di no.

Per questo, in maniera ancora più forte e convinta, rilanciamo la necessità di aprire un confronto con i vari assetti istituzionali coinvolti: un ulteriore silenzio non sarebbe compreso nè da noi nè dai lavoratori… se la politica non interverrà in maniera concreta assumendosi le sue responsabilità, sarà complice del possibile massacro sociale che si sta prospettando e di un ulteriore elemento di disaffezione dei cittadini dalla vita pubblica e dalle istituzioni.

Andra Lumino – coordinatore Call Center SLC CGIL Puglia

Nicola De Ceglie – segretario generale SLC CGIL Puglia

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