Le ondate di calore possono essere letali o provocare patologie anche a lungo termine.
L’impatto che le alte temperature hanno sulla salute dei lavoratori e delle lavoratrici è
molto importante. Durante gli eventi di calore estremo si verifica inoltre un aumento degli
infortuni sul lavoro per una molteplicità di cause dovuta al peggioramento delle condizioni
generali.
Gli effetti delle alte temperature incidono sia nelle lavorazioni al chiuso che all’aperto.
Negli ambienti di lavoro chiusi è consigliato che la temperatura sia compresa tra i 21 e i
23 ° C in caso di attività che richiedano basso sforzo fisico (allegato IV T.U.) con
un’umidità massima compresa tra il 40 e il 60%, in caso di sforzo di media intensità, la
temperatura deve essere compresa tra i 18° C e i 21° C. Durante la stagione estiva la
temperatura interna non deve mai superare i 24°.
Purtroppo, la norma del Testo Unico non è vincolante.
In molte occasioni di lavoro ed ambienti l’applicazione della normativa su Salute e
Sicurezza sul lavoro in generale ed in particolare sul microclima e sul rischio calore non
sempre è garantita né le misure correttamente applicate.
Se si superano i 35° C all’esterno, le aziende possono accedere alla Cassa
Integrazione Ordinaria come stabilito dall’Inps, per poter far luogo ai necessari
cambiamenti organizzativi atti ad evitare conseguenze su lavoratrici e lavoratori, ma non
esiste nessuna norma che preveda la sospensione dell’attività lavorativa in caso di
superamento delle temperature.
L’art. 28 del d.lgs. n. 81/2008 stabilisce l’obbligo, del datore di lavoro, di valutare “tutti i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori”, compresi quelli riguardanti “gruppi di
lavoratori esposti a rischi particolari”.
In casi di assenza di misure idonee per le elevate temperature, specie nel caso di
lavorazioni faticose (assenza di adeguate pause di recupero; assenza di luoghi
refrigeranti, mancata modifica dell’organizzazione del lavoro) il lavoratore deve
rivolgersi alla categoria di riferimento ed in particolare ai delegati/e e ai RLS /RLST
per tutelare la propria salute.
il colpo di calore è una condizione medica grave che si verifica quando il corpo è esposto
a temperature elevate per un periodo prolungato.
Le temperature estreme influiscono direttamente sulla salute dei lavoratori e delle
lavoratici. L’esposizione al calore può causare rischi alla salute e aumentare il rischio di
infortuni a:
- Lavoratori all’aperto, ad es. agricoltura, pesca, costruzioni, logistica, porto, igiene urbana
- Lavoratori al chiuso se lavorano ad alta intensità di calore, o svolgono lavori fisici
Possono subire: Colpo di calore, stress da calore e disidratazione.
Se avverti sintomi come: irritabilità, sete intensa, debolezza, crampi muscolari, vertigini,
nausea e vomito, mal di testa, aumento della temperatura corporea…
NON SOTTOVALUTARLI
▪ devi essere condotto al Pronto Soccorso
▪ devi segnalare che si tratta di infortunio sul lavoro (INAIL) e non malattia comune
(INPS)
▪ rivolgiti al PATRONATO INCA per il corretto riconoscimento del danno da lavoro.