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Leonardo a Paolo VI. La FIOM e la FILCAMS no alla chiusura del sito in città

Giovedì 21 aprile dalle 8.00 alle 10.00 sarà stato di agitazione.

La mobilitazione riguarda i metalmeccanici e il personale addetto a pulizie, mense e facchinaggio del sito della Leonardo a Taranto.

A Paolo VI il centro che rappresenta una eccellenza internazionale sul fronte della Cyber Security, tanto da essere inserito nelle schede per l’attuazione del PNRR, sembrerebbe voler mollare proprio il territorio del comune capoluogo.

Un disimpegno verso l’area urbana di Taranto in favore del sito industriale di Grottaglie dove tutto verrebbe centralizzato.

Si tratta – dicono i sindacati della FIOM e della FILCAMS CGIL, dopo l’assemblea svoltasi la scorsa settimana – di una chiusura che avrebbe ripercussioni occupazionale e che priverebbe il Comune capoluogo anche di una interazione stretta con il polo universitario che proprio a due passi dallo stabilimento Leonardo di Paolo VI sviluppa piani formativi collegati alla facoltà di ingegneria.
Ma sul fronte occupazionale a preoccupare è soprattutto la situazione dei 30 lavoratori che tra sicurezza, mense, contratti multiservizi che si occupano di sanificazione e facchinaggio, rischiano di finire per strada.

Non si comprendono le vere ragioni della centralizzazione – sostiene la FILCAMS CGIL di Taranto – perché in realtà la sede è di proprietà della Leonardo, e il risparmio a fronte del rischio occupazionale sarebbe davvero risibile.

Chiediamo il mantenimento dei livelli occupazionali e chiedono, nel contempo, che Leonardo, continui a sviluppare progetti in filiera con il territorio e i suoi poli formativi – spiegano dalle segreterie FIOM e FILCAMS.

Nel frattempo dopo lo sciopero di mercoledì scorso dei lavoratori metalmeccanici della Fiom è, prevista una giornata di mobilitazione per giorno 21 aprile 2022.

Precedente Sorrenti è il nuovo segretario della SLC CGIL di Taranto

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