AGROALIMENTARE IN CRISI. LA PENNA (FLAI CGIL): “ANCHE PER QUESTO SETTORE, STRATEGICO IL VOTO AL REFERENDUM DELL’8 E 9 GIUGNO”

La provincia ionica soffre una crisi complessa, soprattutto nel settore agroalimentare. Non possiamo ignorare gli effetti della crisi climatica che da una parte genera temperature record, dall’altra gelate che provocano danni alle coltivazioni come accaduto, ad esempio, ai germogli dei vigneti bruciati dalle gelate notturne. Tutto ciò ha ricadute gravissime per i produttori e le nostre produzioni, ma anche e soprattutto sui lavoratori che vedranno diminuire vertiginosamente il numero delle giornate di lavoro nei prossimi mesi con negative ricadute sul tessuto sociale, sul rispetto dei contratti, del salario, della legalità.
Un altro gravissimo problema è rappresentato dalla crisi idrica che compromette raccolti, produzione lavorazione, sopravvivenza delle aziende agricole e quindi del lavoro, oltre a causare un vertiginoso  aumento dei costi. All’interrogativo, su cosa fare bisognerebbe dare una risposta di sistema e non singole soluzioni. Sicuramente bisognerebbe potenziare il riutilizzo delle acque reflue e potenziare i bacini di accumulo. Bisogna prendere in seria considerazione l’opportunità di dissalatori, pur consapevole di tanti dubbi come, ad esempio, per il progetto sul Tara. Cittadini e ambientalisti hanno espresso perplessità su questo progetto, ma le difficoltà possono essere superate con una progettazione condivisa nell’interesse della collettività e della tutela del nostro patrimonio, attraverso interventi di recupero e di valorizzazione di patrimoni oggi abbandonati al degrado.
La provincia ionica ha necessità che venga attuata concretamente una positiva sinergia tra Arif, Consorzio di Bonifica, Autorità Idrica Pugliese e Acque del Sud, nella gestione della risorsa idrica, tenendo conto delle indicazioni del piano esecutivo della regione Puglia per l’area di Taranto, nell’ambito del programma Nazionale Just Transition Fund 2021/2027. Dobbiamo confrontarci con una rete idrica regionale che perde il 43,6% della risorsa acqua, con invasi da rupulire, con canali da recuperare, interventi fondamentali per la risorsa idrica, ma anche per la tenuta del sistema idrologico della provincia tarantina.
La situazione è altrettanto difficile nel settore mare. Nei giorni scorsi con decreto del ministero dell’agricoltura, si è usato un fondo di solidarietà nazionale per le imprese pugliesi che operano nel settore della mitilicoltura. Per la prima volta è stato riconosciuto lo stato di calamità a causa del caldo record che ha determinato la moria della produzione dei mitili nel 2024 determinando la perdita dell’80% del prodotto e causando problemi anche per il seme del prodotto del 2025. La moria delle cozze non ha significato solo una perdita ovviamente del prodotto, ma ha avuto ricadute negative sui lavoratori, sul lavoro, sul reddito di questi lavoratori e quindi delle loro famiglie. Questa situazione non è solo dovuta alla crisi climatica, ma è anche il frutto delle mancate scelte del Governo nazionale che non può pensare di risolvere il problema Taranto solo con i sussidi. Occorrono risorse economiche e interventi risolutivi sulle bonifiche per superare l’ordinanza regionale del 2012 che ancora oggi vieta la coltivazione dei mitili nel primo seno del Mar Piccolo. Questo dimostra quanto la crisi ambientale sia fortemente legata alle scelte che sono state fatte e alla mancanza di interventi.
E’ evidente che un settore strategico come quello agroalimentare non può essere trascurato dalle istituzioni. Occorrono: un sistema di politiche agricole e industriali che vada nella direzione del Libro Verde; nuovi investitori che lavorino in sinergia con le istituzioni; formazione adeguata dei lavoratori per gestire le nuove sfide di  produzioni green, per dire basta a salari bassi, lavoro povero, basso potere d’acquisto.
Per questi motivi faccio appello a tutti i lavoratori del settore agroalimentare di Taranto affinchè sostengano i quesiti referendari promossi dalla Cgil, recandosi a votare in massa i prossimi 8 e 9 giugno 2025, sostenendo i cinque referendum fortemente voluti dalla Cgil.

Lucia La Penna – segretaria generale FLAI CGIL Taranto